Regole del bando cambiate anche sui tempi di consegna
Assufficio: le modifiche mettono in dubbio la validità della procedura
Ci sono gli elementi «cambiati in corsa», come il termine per la consegna dei banchi che è passato dal 31 agosto all’8 settembre e ora a ottobre. E mancano i nomi legati agli «11 contratti di affidamento ad aziende e raggruppamenti di imprese, per la maggior parte italiane, per la fornitura dei banchi monoposto, sia tradizionali che con sedute innovative».
Si può parlare di un bando andato a buon fine? E si può essere certi che il cambio regole in corsa non renda il bando nullo? Se lo chiede in una nota Assufficio di FederlegnoArredo: «Preso atto delle parole del commissario Arcuri, sulla base della pragmaticità che ci contraddistingue, riteniamo doveroso porre allo stesso commissario due semplici quesiti ai quali siamo certi non avrà problema alcuno a dare risposte chiari e celeri. La prima: quando intende rendere noti i nomi delle 11 aziende che, stando a quanto dichiarato, forniranno parte dei banchi scolastici nei primi giorni di settembre? La seconda: ha valutato che il cambio in corsa della data di consegna di una parte non ben quantificata di arredi, slittata dal 12 settembre ai primi giorni di ottobre non sia un motivo sufficiente per mettere in dubbio la validità della gara stessa? Si tratta di una modifica sostanziale di una gara di cui il Commissario non può non aver tenuto conto. Aspettiamo fiduciosi risposte chiarificatrici», si legge nella nota dell’associazione dei produttori.
Solo due giorni fa Emidio Salvatorelli, presidente di Vastarredo, la più importante industria italiana di produzione di arredi scolastici, aveva detto che «il Bando europeo per l’acquisto di banchi e la riapertura in sicurezza è vago e contraddittorio sulle norme di certificazione di riferimento e mette a rischio i dirigenti scolastici. In Europa i beni da fornire alle scuole devono essere testati da laboratori accreditati. È un’anomalia che il dirigente scolastico debba attestare l’idoneità funzionale di un prodotto ed è equivoco nel testo il ricorso al termine funzionale. Se la sedia arreca danno, allora chi è il responsabile?».
Una risposta indiretta era arrivata Salvatore Giuliano, M5s, sottosegretario di Stato al Miur durante il Conte 1, preside dell’Istituto Ettore Majorana di Brindisi, citato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina lo scorso giugno perché dirigente scolastico in una delle scuole in cui da otto anni si utilizzano i banchi singoli con le ruote, che definisce «sedute innovative prodotte in Europa e certificate Uni En dalla ditta Steal Case». «Se la richiesta di certificazione funzionale dei banchi ai dirigenti scolastici prevista nel Bando europeo non esula dalle mie competenze, non ho problemi a farla. In caso contrario, avrei difficoltà. Non è stato imposto nulla a nessuno. Semplicemente si è offerta la disponibilità di scegliere in funzione delle esigenze delle singole scuole. In otto anni mai visto ragazzi giocare all’autoscontro».
Proprio quantitativi, tempistiche e modalità di consegna hanno spinto alcuni a non fare offerte