Il Sole 24 Ore

Lega, Murelli e Dara sospesi. Tridico domani alla Camera

Nell’audizione del presidente Inps atteso il nome del terzo deputato Tutto il centrodest­ra accusa i vertici Inps di avere agito per scopi politici

- Barbara Fiammeri

Due nomi sono già noti. La Lega ieri sera ha sospeso Elena Murelli e Andrea Dara per aver percepito il bonus destinato ai titolari di partite Iva in difficoltà. Matteo Salvini ha deciso di bruciare i tempi e anticipare quanto domani verrà fuori dall’audizione del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, davanti alla commission­e Lavoro della Camera guidata dalla dem Debora Serracchia­ni. E se non si autodenunc­erà nelle prossime ore sarà questa l’occasione per conoscere il nome del terzo “furbetto” del bonus ( si parla di un deputato pentastell­ato) e probabilme­nte anche di coloro che ne avevano fatto richiesta ma non l’hanno ottenuto. « È la sede parlamenta­re opportuna», ha commentato il presidente della Camera Roberto Fico sottolinea­ndo che «i deputati potranno porre tutte le domande necessarie per fare definitiva­mente chiarezza su quanto accaduto » . L’audizione di Tridico da parte della commission­e sarà anche l’occasione per capire che ruolo ha avuto l’Inps in questa storia. Anche il Garante per la Privacy ha avviato un’indagine ad hoc «in ordine alla metodologi­a seguita dall’Istituto rispetto al trattament­o dei dati dei beneficiar­i del bonus Covid per le partite Iva e alle notizie diffuse al riguardo » .

Nella Lega sale il nervosismo. Salvini ha scelto la linea dura, ordinando di sospendere e non inserire in lista chi ha chiesto il bonus. In Veneto però, dove sono coinvolti tre consiglier­i tra cui il vicepresid­ente della Regione, decide Luca Zaia. Il Doge ha detto che prima vuole ascoltare cosa hanno da dire il suo vice, Gianluca Forcolin, Alessandro Montagnoli e Riccardo Barbisan. Forcolin è l’unico dei tre che ha chiesto ma non incassato i 600 euro: « Bloccai la richiesta, ho le carte per dimostrarl­o». Ma difficilme­nte sarà sufficient­e questa giustifica­zione per consentirg­li di correre alle prossime regionali accanto a Zaia. Il Governator­e la sua posizione su questa vicenda l’ha già espressa decretando l’inopportun­ità della scelta. Ha già deciso invece il Trentino: in attesa che venga fatta chiarezza, lì la Lega ha sospeso il proprio consiglier­e regionale Ivano Job. Obiettivo: «Tutelare l’integrità del movimento » .

Ed è la stessa ragione che ha portato alla sospension­e di Dara e Murelli alla Camera. «Pur non avendo violato alcuna legge - ha sottolinea­to il capogruppo Riccardo Molinari - è inopportun­o che parlamenta­ri abbiano aderito a tale misura e per questa ragione abbiamo deciso e condiviso con i diretti interessat­i il provvedime­nto della sospension­e». Poi però arriva anche la stoccata a Tridico: « È comunque incredibil­e che i vertici dell’Inps non abbiamo versato ai lavoratori che aspettano da marzo quanto dovuto e che abbiano invece versato a chi non era in difficoltà. In qualsiasi altro paese i parlamenta­ri sarebbero stati sospesi ma il presidente dell’Inps sarebbe stato licenziato » .

Posizione condivisa da tutto il centrodest­ra, che accusa i vertici Inps di aver agito per scopi politici e attende domani al varco il numero uno dell’Istituto. Per Fratelli d’Italia l’audizione del presidente dell’Inps sarà infatti « un passaggio fondamenta­le per fare luce su una questione che lascia interdetti non solo rispetto a chi ha chiesto e ottenuto il bonus senza essere in condizioni di bisogno, ma anche sulle possibili ed altre responsabi­lità». Anche Forza Italia, con il portavoce dei gruppi Giorgio Mulè, ribadisce la richiesta di « mandare via al più presto» il presidente dell’Istituto di via Ciro il Grande.

Richiesta che da giorni viene rilanciata anche da dentro la maggioranz­a e in particolar­e da Italia Viva. A difendere Tridico è M5s. «Davanti a questo scempio morale Matteo Salvini pensa bene di attaccare il presidente dell’Inps colpevole di non si sa bene cosa». Intanto il Codacons annuncia un esposto alla procura di Trento e alla Corte dei conti « nell’esclusivo interesse della collettivi­tà». Insieme alle punizioni arrivano anche gli aggiustame­nti in corsa: Ubaldo Bocci ieri si è dimesso da coordinato­re del centrodest­ra a Firenze, mentre Diego Sarno del Pd piemontese ha deciso che fonderà un Comitato per aiutare i lavoratori in difficoltà versando sei mesi del suo stipendio di consiglier­e regionale.

ELENA MURELLI Deputata leghista, 45 anni di Piacenza

ANDREA DARA Deputato leghista, 41 anni di Mantova

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