Stretta sulle discoteche, ma le Regioni restano divise
Il ministro Speranza: test per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna
Si avvicina una stretta del governo per contrastare gli assembramenti dovuti alla movida, in particolare nei locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti- Covid come il distanziamento. Durante l’incontro straordinario di ieri con le Regioni, il ministro della Salute Roberto Speranza ha letto un’informativa segnalando il problema delle discoteche e degli stabilimenti affollati durante questo tipo di eventi, parlando della necessità di prendere ulteriori provvedimenti.
Tuttavia ci sono pareri discordanti tra il governo e le Regioni sul tema: almeno una metà tra i governatori sarebbe contrario ad ulteriori provvedimenti. Finora non sarebbe stato trovato quindi ancora alcun accordo. Un nuovo incontro ci sarà oggi o nei prossimi giorni. Intanto la Toscana ieri ha firmato una ordinanza che obbliga a mantenere due metri di distanza tra gli utenti che accedono alla pista da ballo. Anche il governatore pugliese Michele Emiliano ha annunciato ulteriori misure sulle discoteche. La Sardegna ha deciso che i locali restano aperte rispettando le misure anti Covid come il divieto di assembramento e l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno un metro (due se si accede sulla pista da ballo).
Sul tema è intervenuto anche il capo della Polizia Franco Gabrielli: se le forze di polizia avviassero « un’attività di controllo massivo » ad esempio sulle discoteche, « gli effetti sarebbero devastanti anche per la ripresa delle attività economiche » .
Il governo poi ha proposto alle Regioni di svolgere test per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta, Grecia. « Ho appena firmato una nuova ordinanza che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Inoltre si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito » , ha annunciato ieri Speranza. «Una decisione importante: il Governo ha accolto con favore le sollecitazioni e le preoccupazioni della Lombardia e delle Regioni sui nuovi contagi da Covid19, concordando la formulazione di linee guida nazionali, con l’obbligo del tampone entro 48 ore, per chi rientra o arriva in Italia dai Paesi Europei con il maggior numero di contagi in questo momento » , ha commentato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. L’Ordinanza nazionale stabilisce le regole per chi proviene da Grecia, Spagna, Croazia e Malta, con l’obbligo dell’auto segnalazione alle autorità sanitarie territoriali e la disposizione del tampone conseguente, a meno che non vi sia l’attestazione dell’esito negativo al test molecolare rilasciata nelle 72 ore precedenti l’arrivo in Italia.
A spingere a non abbassare la guardia ci sono i dati che vengono comunicati dal ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 481 nuovi casi ( contro i 412 dell’altro ieri), per un totale di 251.713 contagi. Sale anche il numero di morti con 10 decessi registrati ( 6 l’altro ieri) che portano a 35.225 il numero delle vittime per coronavirus dall'inizio della pandemia. Continua a salire il numero dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive per il Covid, ma cala quello delle persone ricoverate con sintomi negli altri reparti degli ospedali. Dai dati del ministero della Salute emerge che sono 13.791 i malati, 230 in più rispetto a martedì, 53 le persone in terapia intensiva ( 4 in più) e 779 quelle ricoverate con sintomi (22 in meno). I pazienti in isolamento domiciliare sono invece 12.959, rispetto a martedì 248 in più. Complessivamente, le persone dimesse o guarite dal virus sono 202.697, 236 in più rispetto a ieri. In Valle d'Aosta, Molise e Basilicata non si registrano nuovi casi. I maggiori aumenti di casi in Lombardia (+102), Veneto (+60), Piemonte (+42) ed Emilia Romagna (+ 41).