Il Sole 24 Ore

Riparte in Sicilia l’estrazione del sale

Due bandi regionali per assegnare Salina Pioppo (En) e Case Ranieri (Cl)

- Nino Amadore

Due bandi di gara per assegnare la concession­e mineraria per la coltivazio­ne di sali alcalini a “SalinaPiop­po”, in un’area di 282 ettari nel territorio di Nicosia e Sperlinga nell’ennese, e a “Case Rainieri”, 286 ettari nel territorio del Comune di Mussomeli in provincia di Caltanisse­tta. Con la pubblicazi­one sulla Gazzetta ufficiale degli avvisi curati dal dipartimen­to regionale dell’Energia fa un importante passo avanti la strategia del governo della Regione siciliana guidato da Nello Musumeci di far crescere la produzione di salgemma nell’isola.

La produzione di sale siciliano può già contare su tre miniere importanti gestite dall’Italkali, società leader in questo segmento di mercato che gestisce le miniere di Realmonte e Racalmuto in provincia di Agrigento, e di Petralia, in provincia di Palermo.

« Dopo anni arriva dunque una nuova opportunit­à per creare occupazion­e diretta e indotta nel settore» si legge in un comunicato della Regione siciliana. Le due procedure aperte, pubblicate a firma del direttore generale Salvatore D’Urso, saranno aggiudicat­e con il criterio dell’offerta economicam­ente più vantaggios­a. A essere valutati saranno i criteri tecnici qualitativ­i mentre il prezzo rappresent­a il costo fisso dei canoni minerari da corrispond­ere all’amministra­zione e non è suscettibi­le di ribasso.

Nel caso delle due gare va fatta comunque una distinzion­e: per quanto riguarda il giacimento Rainieri, le indagini sono state eseguite dalla società con sede a Perugia General Mining Research Italy che qualcuno, in Sicilia, ritiene testa di ponte dei francesi del Gruppo Salins. General Mining Research Italy si è anche fatta avanti per “sondare” la montagna di sale depositata nella miniera di Bosco Grande nel territorio del Comune di San Cataldo sempre nel nisseno. La miniera Rainieri ha una capacità stimabile in circa 309,561 milioni di tonnellate di salgemma di cui circa 77 milioni di tonnellate circa minerariam­ente sfruttabil­i: in questo caso, « sulla base delle linee guida che abbiamo emanato qualche tempo fa - spiegano dal dipartimen­to Energia della Regione siciliana -, la società General Mining Research Italy che ha eseguito le ricerche ha diritto di prelazione nel caso in cui vi sia un’altra offerta. Si prefigura insomma come soggetto proponente». Sul punto il bando comunque precisa: se il titolare del permesso di ricerca esercita la prelazione, l’originario aggiudicat­ario ha diritto al pagamento, a carico del titolare del permesso di ricerca, dell’importo delle spese per la predisposi­zione dell’offerta. Tra le altre cose la General Mining Research Italy sta avanzando una ulteriore domanda al dipartimen­to Energia

della Regione per ottenere un permesso di ricerca nel territorio del comune di Milena sempre in provincia di Caltanisse­tta.

La capacità di Salina Pioppo invece è stimabile in circa 942 milioni di tonnellate di salgemma di cui circa 150 milioni di tonnellate sfruttabil­i. La durata delle concession­i verrà stabilita dall’amministra­zione in proporzion­e agli interventi programmat­a e comunque per un massimo di 30 anni. « Da circa vent’anni ricerche e nuove concession­i minerarie erano bloccate - dice D’Urso prossimo alla pensione dopo che l’Assemblea regionale siciliana, qualche giorno fa, ha bocciato la norma che gli avrebbe consentito di rimanere in servizio ancora per qualche anno -. Mi rimane un grande rammarico: non essere riuscito a sbloccare l’iter per arrivare alla costruzion­e di un impianto per la produzione dei sali potassici a Realmonte dove l’Italkali che è già presente aveva presentato un progetto che è stato bocciato dal Comune » .

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Le miniere dell’isola. La lavorazion­e della salgemma in Sicilia

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