Agroalimentare, balzo del 7,1% nel Triveneto
Intesa Sanpaolo: incrementi nell’export in 10 distretti su 26
In un primo trimestre 2020 - di cui circa un mese di lockdown - i dati sull’andamento degli scambi dell’economia del Triveneto mostrano che l’export distrettuale è in calo del 5,1%, ma l’agroalimentare registra un balzo del +7,1%. Lo rivela l’ultimo Monitor dei distretti industriali del Triveneto curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
Nel complesso risultano evidenti i primi effetti creati dalla pandemia da coronavirus: «Nei settori più esposti nelle catene del valore globali si sono ridotte le importazioni, evidenziando criticità negli approvvigionamenti lungo le filiere; in un contesto di quasi generalizzata riduzione delle esportazioni, si sono mostrate resilienti le esportazioni dei settori Agroalimentare e della Farmaceutica. Nei distretti industriali triveneti monitorati da Intesa Sanpaolo sia le esportazioni (7,8 miliardi di euro) sia le importazioni (3 miliardi di euro) hanno segnato una riduzione più brusca rispetto al totale dell’economia, perché prevalgono le specializzazioni produttive del Sistema moda, della Metalmeccanica e del Sistema casa, soggette a sospensione delle attività e che hanno risentito di più del crollo della domanda estera. Complessivamente le esportazioni distrettuali sono calate del 5,1%, le importazioni del 10,8%», si legge nel report.
Nel dettaglio, la lista dei primi 30 distretti a livello nazionale con maggiore incremento delle esportazioni vede sei distretti del Triveneto di cui quattro che appartengono al comparto Agro-alimentare (Mele dell’Alto Adige, Marmellate e succhi dell’Alto Adige, Vini del veronese e Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene) cui si aggiungono la Concia di Arzignano e le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova.
Dei 26 distretti veneti monitorati, 10 hanno mostrato incrementi delle esportazioni di cui quattro del comparto Agroalimentare: le Carni di Verona (+10,5%), i Vini del Veronese (+4,4%), il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+6,3%), i Dolci e la pasta veronesi (+11,1% ). I distretti del veronese hanno rafforzato le vendite verso la Germania, mercato principale, il Prosecco ha ottenuto aumenti delle vendite anche verso gli Stati Uniti. Durante l’emergenza pandemica i distretti dell’Agroalimentare hanno lavorato quasi a pieno ritmo e, in prospettiva, nel 2020 saranno quelli che avranno più possibilità di crescere sia sul mercato interno che su quelli esteri. Per i distretti vitivinicoli non si sono avvertiti al momento crolli dei mercati esteri nei primi tre mesi del 2020, soprattutto per le cantine già strutturate per l’esportazione e per la Gdo sia domestica che estera. Solo il distretto Ittico del Polesine e Veneziano ha segnato un arresto delle esportazioni (-18,4%) condizionato dal crollo della domanda francese e penalizzato dalla chiusura del canale HoReCa e dal blocco del turismo.
I due migliori distretti veneti per aumento delle esportazioni sono stati quello della Concia di Arzignano e quello delle Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova entrambi molto trasversali nelle loro produzioni che riforniscono diverse filiere specializzate che vanno dalla moda, all’automotive, al Sistema casa, al packaging.