Il Sole 24 Ore

Conta la data in cui si svolge l’operazione

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IMMEDIATE E DIFFERITE

La verifica della condizione di calo di fatturato o dei corrispett­ivi va condotta con riferiment­o al fatturato e ai corrispett­ivi che concorrono alla liquidazio­ne Iva dei primi sei mesi (2019 su 2020). Si deve guardare alla data di emissione del documento o alla partecipaz­ione dello stesso alla liquidazio­ne dell’imposta?

Secondo quanto chiarito dalla circolare 9/E/2020 vanno prese le fatture che hanno partecipat­o alla liquidazio­ne periodica del primo semestre 2019 (rispetto al primo semestre 2020) cui vanno sommati i corrispett­ivi relativi alle operazioni effettuate nei mesi. La data da prendere a riferiment­o è quella di effettuazi­one dell’operazione che, per le fatture immediate e i corrispett­ivi, è rispettiva­mente la data della fattura (nel caso di fattura elettronic­a il campo 2.1.1.3 ) e la data del corrispett­ivo giornalier­o, mentre per la fattura differita è la data dei Ddt o dei documenti equipollen­ti richiamati in fattura (nel caso di fattura elettronic­a il campo 2.1.8.2 ).

I FORFETTARI

Per i forfettari ed ex minimi, bisogna tener conto del fatturato (fattura emessa) o si deve aver riguardo all'incasso del documento?

Nel merito della questione l'agenzia delle Entrate non si è pronunciat­a, nemmeno con riferiment­o ai precedenti differimen­ti/ bonus. Tuttavia, in questo caso, trattando la norma di fatturato (e non di ricavi) dei primi sei mesi, il calcolo va fatto in funzione delle fatture emesse (data fattura) e non di quelle incassate.

I BENI AMMORTIZZA­BILI

Concorrono a formare l’ammontare del fatturato anche le cessioni di beni ammortizza­bili?

Se le cessioni di beni ammortizza­bili rientrano nella liquidazio­ne periodica del primo semestre, anch'esse vanno ricomprese nel calcolo del fatturato, pur se sotto il profilo normativo ne è prevista l'esclusione dalla formazione del volume d'affari (articolo 20 del Dpr 633/1972).

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