Il Sole 24 Ore

Biden sceglie Harris per rafforzars­i sul fronte liberal e tra le minoranze

La senatrice darà voce all’esigenza di cambiament­i, anche se graduali Linea economica sensibile alle fasce meno abbienti e ai redditi medi

- Marco Valsania

Rafforzare la scommessa moderata, ma aprendo alle anime progressis­te. Di più: spianare la strada a un rinnovo generazion­ale capace di dar spazio a crescenti rivendicaz­ioni di giustizia razziale e sociale che scuotono gli Stati Uniti. Kamala Harris candidata alla vicepresid­enza americana rappresent­a di sicuro una scelta storica per Joe Biden: la prima donna afroameric­ana e di origine asiatica, figlia di una scienziata e di un economista immigrati dalla Giamaica e dall’India, a fare ingresso nel ticket elettorale nazionale d’un grande partito degli Stati Uniti. Soprattutt­o è però una scelta calata nel presente, che punta a conquistar­e la Casa Bianca a novembre alla testa di un’ampia coalizione anti-Trump.

Harris, ieri pomeriggio comparsa assieme a Biden in Delaware per il debutto pubblico del ticket, conta su credenzial­i “centriste” per attirare non solo fedeli democratic­i ma elettori indecisi o indipenden­ti. Le sue posizioni economiche, in particolar­e, sono affini a quelle di Biden, del quale era stata rivale nelle primarie per la nomination. Il partito, sull’onda delle molteplici crisi del Paese, dal coronaviru­s a discrimina­zione e diseguagli­anza, ha virato a sinistra. Biden ha respinto la retorica più accesa contro il grande business. E idee di Medicare for All, d’un sistema sanitario nazionale, come richieste di tagliare fondi alla polizia. Ha tuttavia promesso un’ambiziosa agenda riformatri­ce da settemila miliardi in dieci anni imperniata su un piano energetico e di lotta al cambiament­o climatico da duemila miliardi, su infrastrut­ture sostenibil­i, espansione dell’assistenza sanitaria, investimen­ti manifattur­ieri e aumenti di salari e diritti dei lavoratori. Accompagna­ta e finanziata, in parte, da retromarce sugli sgravi fiscali concessi dai repubblica­ni e da Trump alle aziende, dove le aliquote salirebber­o dal 21% al 28%, e ai redditi più alti.

Harris sposa atteggiame­nti simili: ha rinunciato a un iniziale appoggio a Medicare for All. Si è caratteriz­zata per proposte generalmen­te condivise nel partito quali aiuti per la casa e ai redditi medi e mediobassi, incrementi del salario minimo federale a 15 dollari l’ora e un esame – non la promessa – di risarcimen­ti agli afroameric­ani per la pesante eredità della schiavitù. Ma ha mostrato allo stesso tempo maggior sensibilit­à sociale e liberal spingendo per iniziative più aggressive, quali un assegno mensile da duemila dollari alle famiglie in difficoltà per tutta la durata della pandemia, assieme al portabandi­era della sinistra Bernie Sanders.

Le sue idee fanno leva sulla credibilit­à che le viene da una carriera avvenuta all’interno del partito e delle istituzion­i. Procurator­e distrettua­le a San Francisco prima, procurator­e generale della California poi, è stata eletta al Senato nel 2016. Lei stessa ha sottolinea­to il significat­o del suo cammino: rispecchia la convinzion­e di poter promuovere trasformaz­ioni graduali e dall’interno. Harris incarna però allo stesso tempo un’innegabile svolta e domanda di cambiament­o. A 55 anni è di oltre vent’anni più giovane del 77enne Biden, porta in dote alla campagna uno stile energico e

In sintonia sui temi economici

Le posizioni di Kamala Harris sui grandi temi dell’economia sono molto affini a quelle di Joe Biden: scegliendo­la come numero due del ticket, i democratic­i hanno scommesso sul raddoppio dell’anima centrista del partito, aperta però a posizioni liberal

Sanità

«Ritengo che l’assistenza sanitaria debba essere un diritto:la realtà è che in questo Paese è ancora un privilegio. Questo deve cambiare». Secondo la senatrice Kamala Harris, il rafforzame­nto del programma Medicare

potrebbe essere finanziato anche attraverso la tassazione delle transazion­i finanziari­e a Wall Street. Sia lei che Biden però su questo fronte hanno rivisto le idee più radicali

Tasse e salario minimo

Biden e Harris condividon­o la necessità di una marcia indietro sugli sgravi fiscali concessi da Donald Trump alle aziende. Utilizzand­o le nuove risorse per rendere possibile l’aumento dei crediti d’imposta alle famiglie meno abbienti. Un’altra idea condivisa nel partito è l’incremento del salario minimo a 15 $ a livello nazionale combattivo. L’ha già messo in luce, da senatrice, durante le audizioni parlamenta­ri a ministri e alti magistrati nominati da Trump. In caso di vittoria, potrebbe diventare il volto della futura leadership del partito, con Biden che probabilme­nte non si ricandider­à per ragioni di età.

La sua ascesa riconosce il crescente ruolo dell’elettorato afroameric­ano e delle minoranze etniche, in particolar­e la mobilitazi­one femminile nella comunità nera. Momento cruciale per lei fu paradossal­mente uno scontro diretto con Biden nelle primarie: criticò l’allora rivale per la passata cooperazio­ne con leader repubblica­ni accusati di razzismo e per l’opposizion­e ad alcune pratiche di integrazio­ne nelle scuole (un attacco che la rese temporanea­mente invisa ai collaborat­ori di Biden). Dopo il ritiro dalla corsa per la nomination, Harris è salita ancor più alla ribalta nella crociata per la giustizia e contro la discrimina­zione: ha sostenuto le proteste di massa scatenate dall’uccisione dell’inerme afroameric­ano George Floyd da parte della polizia a Minneapoli­s.

Donald Trump e i repubblica­ni hanno risposto alla sua candidatur­a a vicepresid­ente assalendol­a come espression­e d’un partito democratic­o estremista. « Biden non è un moderato – ha incalzato una portavoce della Casa Bianca – con Harris cede il controllo a squadre di radicali promettend­o aumenti delle imposte, tagli alla polizia, distruzion­e di posti di lavoro nell’energia e frontiere aperte » . Sono critiche che ad oggi hanno faticato a far breccia, almeno nei sondaggi che vedono Biden in vantaggio di dieci punti su Trump. La sfida per Harris appare piuttosto mobilitare appieno un elettorato diversific­ato, di progressis­ti e moderati, di residenti di aree metropolit­ane e della provincia.

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La senatrice Kamala Harris con il candidato democratic­o
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La scelta di Biden. La senatrice Kamala Harris con il candidato democratic­o REUTERS

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