Berlino sul vaccino russo: Mosca pubblichi gli studi
«Non è questione di essere i primi ma di mettere a punto un vaccino efficace e sicuro». Jens Spahn, ministro della Sanità tedesco, ha dato voce ieri alle innumerevoli perplessità della comunità scientifica internazionale dopo l’annuncio di Vladimir Putin che la Russia ha registrato il primo vaccino contro Covid-19 - chiamato Sputnik V - la cui somministrazione inzierà nelle prossime settimane mentre non è stata ancora completata la sperimentazione, dopo solo due mesi di test sull’uomo. Una mossa letta da più parti come pura propaganda. «È molto importante - ha aggiunto Spahn intervistato da Deutschlandfunk radio - che siano condotti studi accurati e che questi vengano resi pubblici, anche nel corso di una pandemia. Sappiamo poco,le autorità russe non sono state trasparenti». Mosca non ha pubblicato nulla sul vaccino, Putin si è limitato a darne l’annuncio e a garantirne la sicurezza dicendo che anche a una delle sue figlie è stato inoculato. «Sono molto scettico su quanto sta accadendo in Russia - ha proseguito Spahn - sarei contento se avessimo un vaccino ma questo non è stato sufficientemente testato». Il ministro russo della Sanità, Mikhail Murashko, ha replicato che «i colleghi occidentali esprimono opinioni del tutto ingiustificate dal nostro punto di vista».