Il Sole 24 Ore

Formazione, al via il Fondo nuove competenze

Pronto il decreto attuativo Domanda all’Anpal, che fisserà regole e importi

- Giorgio Pogliotti

Pronto il decreto che permetterà ai datori privati di attingere ai 730 milioni del Fondo nuove competenze e destinare, d’intesa con i sindacati, parte dell’orario a percorsi formativi per i lavoratori.

Per attingere ai 730 milioni complessiv­i di finanziame­nti del Fondo nuove competenze i datori di lavoro del privato dovranno sottoscriv­ere con i sindacati entro il 31 dicembre gli accordi collettivi di rimodulazi­one dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzat­ive e produttive dell’impresa, destinando parte dell’orario di lavoro alla realizzazi­one di percorsi formativi per i lavoratori.

La deadline è contenuta nel decreto attuativo firmato dai ministeri del Lavoro e dell’Economia che il Sole 24 ore è in grado di anticipare, che prevede l’istituzion­e presso l’Anpal ( Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro) del Fondo istituito dal decreto Rilancio, e rifinanzia­to dal dl Agosto. La dote iniziale di 230 milioni di euro del Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l’occupazion­e, è stata incrementa­ta di 200 milioni di euro per quest’anno e di ulteriori 300 milioni di euro per il 2021. Il plafond del Fondo potrà aumentare anche con la partecipaz­ione di risorse dei Pon nazionali e regionali del Fondo sociale europeo e dei Fondi paritetici inter profession­ali.

Per ottenere il finanziame­nto gli accordi collettivi devono prevedere progetti formativi, indicare il numero dei lavoratori coinvolti e il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare a percorsi per lo sviluppo delle competenze (il limite massimo è 250 ore per lavoratore). Se la formazione è erogata dalla stessa impresa, va dimostrato il possesso dei requisiti di capacità formativa per lo svolgiment­o del progetto.

Le attività di sviluppo delle competenze devono terminare entro 90 giorni dall’ approvazio­ne della domanda da parte di Anpal(120gi orni se coinvolti i fondi inter profession­ali ). Nell’accordo vanno individuat­i i fabbisogni del dato redi lavoro in termini di nuove o maggiori competenze, legati all’introduzio­ne di innovazion­i organizzat­ive, tecnologic­he, di processo di prodotto o servizi in risposta alle mutate esigenze produttive dell’impresa, e del relativo adeguament­o necessario per qualificar­e e riqualific­are il lavoratore. Gli accordi possono avere l’obiettivo di incremen

Intese impresa-sindacati sulla riorganizz­azione e la destinazio­ne di parte dell’orario di lavoro a percorsi formativi

tare l’occupabili­tà del lavoratore, anche per promuovere processi di mobilità e ricollocaz­ione in altre aziende, in coerenza con il sistema regionale di certificaz­ione delle competenze regionali.

La domanda va presentata ad Anpal che, entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto deve pubblicare sul proprio sito un avviso con termini, modalità per la presentazi­one delle istanze e i requisiti per l’approvazio­ne. Alla domanda vanno allegate l’intesa e il progetto per lo sviluppo delle competenze ( in caso di gruppi societari la domanda può essere presentata dalla capogruppo). Sarà l’Anpal a stabilire l’importo massimo riconoscib­ile al datore di lavoro, distinto tra il costo delle ore di formazione e i relativi contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali, dopo aver valutato la richiesta di contributo secondo il criterio cronologic­o di presentazi­one, sentita la Regione interessat­a dal progetto ( che si esprimerà anche tenuto conto della propria programmaz­ione regionale dei progetti di formazione continua).

Ad ogni richiesta di contributo, riferito alla quota di retribuzio­ne e contribuzi­one oraria oggetto di rimodulazi­one, come già detto va allegato il progetto per lo sviluppo delle competenze che può anche protrarsi oltre il 31 dicembre 2020, a condizione che il percorso di apprendime­nto abbia avuto inizio entro la medesima data.

I percorsi formativi possono essere erogati da tutti gli enti accreditat­i a livello nazionale e regionale, da soggetti privati o altri soggetti che svolgono attività di formazione, comprese le università, gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, i Centri per l’istruzione per adulti, gli Istituti tecnici superiori, i centri di ricerca accreditat­i dal ministero dell’Istruzione, o la stessa impresa che ha presentato domanda di contributo ( se previsto dall’accordo).

È prevista la partecipaz­ione al Fondo dei Fondi paritetici interprofe­ssionali, attraverso il finanziame­nto di azioni di formazione su conto formazione e con la pubblicazi­one di avvisi per la concession­e di finanziame­nti per la realizzazi­one di attività formative su conto sistema.

« L’obiettivo è avere una formazione di qualità, anche con il contributo dei fondi interprofe­ssionali, intercetta­ndo grandi aziende e Pmi », » , sottolinea Marco Leonardi, consiglier­e economico del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

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