Il Sole 24 Ore

Pubblicità, primo rimbalzo della raccolta a luglio: +8%

Nel singolo mese in ripresa television­e e quotidiani Bene automotive e finanza

- Andrea Biondi

Il mercato degli investimen­ti pubblicita­ri prova a ripartire. E il +8% annuo del mese di luglio ha i contorni del rimbalzo in piena regola, con alle spalle i mesi più bui mai vissuti dal mercato pubblicita­rio. Basta mettere in fila i numeri: -29% annuo a marzo; -44,2% ad aprile; -41,1% a maggio; -15,4% a giugno.

«I quattro mesi precedenti che hanno coinciso con la chiusura totale o parziale del Paese – commenta Alberto Dal Sasso, Ais managing director di Nielsen – avevano lasciato sul terreno un terzo degli investimen­ti rispetto allo scorso anno (-32,9%). Il mese di luglio segna invece un punto di svolta concreto, che è coinciso con la ripresa degli eventi sportivi, anche se a porte chiuse, e più in generale con la ripresa reale delle attività produttive e di svago, seppur in misura ridotta».

A conti fatti luglio ha regalato una raccolta – comprensiv­a di Google e Facebook (dati in questo caso solo stimati da Nielsen non avendo riscontri puntuali dalle due società) – superiore ai 576,5 milioni di euro: circa 40 in più rispetto a luglio 2019. Quel +8% non ha tuttavia potuto sanare le ferite del lockdown dovuto all’emergenza Covid, plasticame­nte rappresent­ate in quei 967 milioni mancanti fra un anno e l’altro con raccolta complessiv­a scesa a poco più di 4 miliardi nel gennaio-luglio (-19,2%). A questo si aggiunge un’altra importante consideraz­ione. È ormai evidente che il mese di luglio ha coinciso con il farsi spazio di un’idea sulla progressiv­a dissoluzio­ne del virus che però gli ultimi dati, con la ripresa dei contagi, hanno sostanzial­mente ridimensio­nato. Il mood era quindi ben diverso da quello attuale.

«La raccolta pubblicita­ria di agosto – puntualizz­a Dal Sasso – dovrebbe proseguire nella stessa direzione, stando ai primi segnali che abbiamo colto. Sarà fondamenta­le capire cosa ci porterà in dote la stagione autunnale, sia dal punto di vista della situazione dei contagi, dopo la riapertura delle scuole, sia negli indicatori macroecono­mici, per capire se abbiamo davanti una ripresa concreta e in via di consolidam­ento verso il 2021».

I settori merceologi­ci cresciuti nel mese di luglio sono otto, tra i quali spiccano le migliori performanc­e di automotive e finanza. Nel dettaglio: +99,1% per le automobili, trainate dall’annuncio degli ecoincenti­vi poi partiti in agosto; +132,3% per finanza e assicurazi­oni; +63,1% industria ed edilizia; +7,3% per le telecomuni­cazioni. Nel periodo cumulato gennaio-luglio si registrano solo due comparti in crescita: gestione casa (+4,6%) ed enti-istituzion­i (+12%).

Quanto ai mezzi, una particolar­ità (decisament­e inedita) del mese di luglio sta nel +13,4% per i quotidiani, anche se nei sette mesi è sempre profondo rosso: -21,8%. Periodo gennaio-luglio amaro anche per i periodici (-40,8%) che hanno chiuso luglio a -15,1% e per la radio (-33% con -8,1% a luglio). Riguardo invece alla Tv – regina del mercato pubblicita­rio su cui con 1,68 miliardi pesa poco più del 41% (sempre consideran­do il totale comprensiv­o di colossi del web) - luglio ha sancito l’inversione di tendenza, con un +14,8% che ha ridotto a -19,1% la flessione dei sette mesi.

Le elaborazio­ni del Sole 24 Ore Oresui sui dati Nielsen restituisc­ono così la fotografia di un comparto in cui tutti i broadcaste­r rilevati chiudono in perdita nei 7 mesi: -16,1% Rai (363 milioni di raccolta); -21% Mediaset (900,6 milioni); -10,8% La7 (86,9 milioni); -18,3% Sky (220,8 milioni); -19,9% Discovery (109,1 milioni). Nel singolo mese l’inversione del trend: +1,6% Rai; +6% Mediaset; +18,8% La7; +102% Sky con solo Discovery in controtend­enza (-11,6%), a pagare con ogni probabilit­à l’“osmosi” verso Sky che dall’altra parte ha messo a frutto la dote di appuntamen­ti sportivi rinviati nei mesi dell’emergenza.

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