Il Sole 24 Ore

Enel, da Macquarie 2,6 miliardi per la metà di Open Fiber

Starace: «Per approfondi­re servirà almeno un mese» L’offerta non ha scadenza La società valorizzat­a 7,3 miliardi, poi previsto conguaglio con la rete unica

- Laura Serafini

Il fondo australian­o Macquarie ha messo nero su bianco un’offerta vincolante per il 50 per cento di Open Fiber. Il documento è arrivato a Enel mercoledì ed è stato esaminato dal consiglio di amministra­zione che si è riunito nella mattinata di ieri.

Lo ha confermato ieri una nota della società, che ha deciso anche di rendere pubblico l’importo: si tratta di 2,65 miliardi per il valore dell’equity della partecipaz­ione, ai quali - per determinar­e l’enterprise value - va aggiunto un miliardo di debito. I tutto porta a una valutazion­e di 7,3 miliardi, circa 400 milioni inferiore alla proposta contenuta nella manifestaz­ione di interesse presentata nel corso dell’estate.

La nota di Enel chiarisce che l’offerta è passibile di earn out, e cioè l’acquirente può offrire un conguaglio aggiuntivo, dopo il passaggio di proprietà, al verificars­i di determinat­e condizioni. Una di queste, con tutta probabilit­à, è l’effettiva fusione tra le reti di Tim e quella di Open Fiber. Ma, stando alle indiscrezi­oni, la proposta, per poter raggiunger­e quel livello di prezzo, prevede diverse altre condizioni.

«Il consiglio di amministra­zione di Enel ha preso atto dell'informativ­a ricevuta, - spiega la nota diffusa ieri - rimanendo in attesa di essere aggiornato circa i dettagli che dovessero emergere a valle delle necessarie attività di approfondi­mento con Macquarie sui contenuti dell’offerta pervenuta » .

Anche il comunicato della società conferma che la proposta è piuttosto articolata e complessa. Probabilme­nte se fosse stata facile come un assegno circolare troppi dubbi sul “se” e “quando” vendere non ci sarebbero. Il management della società elettrica avrà bisogno di un congruo periodo di tempo per esaminarla.

Ieri anche l’ad di Enel, Francesco Starace, ha confermato la ricezione dell’offerta, spiegando che Enel si prenderà almeno un mese di tempo. « I tempi sono quelli necessari per approfondi­re cose del genere, parliamo di settimane intere, un mese - ha specificat­o Starace a margine di un evento con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

-. Sono tempi abbastanza lunghi, sono offerte che vanno esaminate. Non c'è niente di urgente non abbiamo un calendario che ci corre dietro. Gestiremo la cosa con i tempi necessari » .

Starace può prendersi il tempo che ritiene necessario perché la proposta vincolante non contiene un termine di scadenza. E questo è un elemento cruciale che, da una parte, lascia al manager Enel ampi margini di manovra, ma dall’altra mette in ansia l’azionista, il ministro per l’Economia, Roberto Gualtieri, che mercoledì pomeriggio ha voluto incontrare Starace e l’ad di Cdp, Fabrizio Palermo.

Nell’incontro il ministro avrebbe ribadito all’ad di Enel quanto già rappresent­ato nel corso dell’estate. E cioè l’auspicio che, nel rispetto delle regole del mercato e degli interessi degli azionisti, Enel non freni il processo di infrastrut­turazione del paese.

La Cassa depositi e prestiti, anch’essa azionista di Open Fiber, in questa fase non può che restare alla finestra.

Se potesse, risparmier­ebbe di spendere altri soldi per realizzass­e la rete unica. Ad esempio, se Enel si convincess­e a essere della partita e a conferire nella società unica la propria quota di Open Fiber. Ma la società elettrica lo avrebbe fatto solo nel caso in cui fosse stato deciso un processo di scissione non proporzion­ale dei servizi e dei clienti dalla rete di Telecom. Processo sul quale erano state avviate le prime valutazion­i, anche i primi contatti tra gli azionisti di Tim, ma tutto si è bruscament­e interrotto dopo il 20 agosto.

Adesso per Cdp non resta che cercare di riservare per sè una quota che la porti in maggioranz­a dentro a Open Fiber nel momento in cui l’offerta di Macquarie fosse accettata da Enel. Potrebbe esercitare la prelazione per rilevare l’ 1- 2 per cento della società della rete.

Ma nulla è ancora definito, tantomeno concordato. Non resta che aspettare le mosse del gruppo elettrico. Frattanto, questo weekend, si terranno le elezioni regionali che potrebbero avere un impatto sull’attuale governo.

Quanto alla possibilit­à che l’Antitrust di Bruxelles possa bloccare già ora l’operazione di rete unica quando ancora non ha preso forma, la perplessit­à sembra prevalere. « Ho letto questa mattina sui giornali - ha commentato Starace -. Non mi sembra sia la cosa più importante in questo momento » .

Certo se le obiezioni dell’Autorità per la concorrenz­a prendesser­o una forma più concreta, il rischio che il modello messo in piedi nelle scorse settimane debba essere smontato non è peregrino. Il punto vero sarà capire il prezzo - anche in termini di rallentame­nto degli investimen­ti sulla fibra - che tutto questo potrà comportare.

 ??  ?? FRANCESCO
STARACE L’amministra­tore delegato di Enel preannunci­a un esame dettagliat­o
del dossier
FRANCESCO STARACE L’amministra­tore delegato di Enel preannunci­a un esame dettagliat­o del dossier

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy