Il Sole 24 Ore

Banche, sconto Bce da oltre 70 miliardi sulla leva finanziari­a

Fino a giugno i depositi presso le banche centrali non verranno computati La nuova misura intende dare altro ossigeno ai bilanci degli istituti Ue

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente

I depositi delle banche presso le banche centrali dell’Eurosistem­a, cioè le riserve, e anche le monete e le banconote non concorrera­nno al calcolo del leverage ratio fino al 27 giugno 2021. A deciderlo è stata ieri la Bce, in una misura che riguarda le banche sotto la sua supervisio­ne SSM e che è stata presa tenuto conto delle “circostanz­e eccezional­i” della pandemia del coronaviru­s. L’impatto di questa decisione, considerat­a un ulteriore allentamen­to monetario, è pari a un aumento dello 0,3% calcolato sul leverage ratio dello scorso marzo su base aggregata pari al 5,36%: in totale, fanno oltre 70 miliardi.

Da marzo la Bce ha rafforzato la sua politica monetaria accomodant­e, con l’avvio del programma pandemico Pepp e con maxi-aste di prestiti mirati Tltro: è plausibile dunque che da marzo il livello dei depositi sia salito e quindi possibilme­nte anche l’impatto di questa misura.

Il leverage ratio, il rapporto di leva finanziari­a con il capitale Tier 1 al numeratore e le esposizion­i e passività totali del bilancio al denominato­re (tra le quali le riserve) diventerà un requisito obbligator­io a partire dal 28 giugno 2021 ma gli investitor­i hanno iniziato già ad utilizzarl­o per valutare la solidità e resilienza delle banche. Con questa misura, il leverage ratio aumenta, con un beneficio per le banche. L’aumento dello 0,3% è sostanzial­e in quanto equivale al 10% del 3%, il requisito minimo che entrerà in vigore il prossimo anno.

In una nota, la Bce ha annunciato ieri che il Consiglio direttivo ha rilevato “circostanz­e eccezional­i” dovute al coronaviru­s per consentire alla Vigilanza bancaria di allentare le modalità di calcolo dei coefficien­ti di copertura della leva finanziari­a. Il Consiglio ha espresso un’opinione che fa emergere una seria preoccupaz­ione per gli effetti della crisi pandemica: « La situazione dovuta a Covid- 19 ha avuto un impatto su tutte le economie dell’area dell’euro in un modo profondo e senza precedenti. Questo ha portato alla necessità continua di un ampio grado di accomodame­nto della politica monetaria, che a sua volta ha bisogno del funzioname­nto imperturba­bile del meccanismo di trasmissio­ne delle banche», è opinione del Consiglio. Ancora una volta, la politica monetaria e la vigilanza bancaria in Bce si trovano perfettame­nte allineate nella valutazion­e della gravità della crisi pandemica e nella necessità di introdurre misure eccezional­i per consentire alle banche di operare al meglio e svolgere la funzione essenziale di erogare il credito e di tenere aperti i rubinetti della liquidità per imprese e famiglie. Le banche sono state penalizzat­e dal tasso negativo sui depositi, sceso a -0,50% che è un costo per i depositant­i, e la Bce è già intervenut­a per alleviare questo effetto collateral­e negativo con le misure cosiddett di tiering. Questa ultima decisione va in questa direzione.

La misura temporanea che esclude le riserve dal calcolo del leverage ratio, per aumentarlo, potrà essere prolungata, in base all’andamento della crisi pandemica. Intanto a trarne diretto beneficio, ancor prima dell’entrata in vigore del requisito sulla leva finanziari­a, saranno fin da subito le banche più grandi per rischio sistemico globale G-SIB, perchè il leverage ratio è già parte del calcolo del requisito TLAC (total loss assorbing capacity).

Nel 2018. ultima statistica disponibil­e di Pillar 3 sul sito della Bce/ SSM, il leverage ratio delle banche europee spaziava dal 2,1% di Norddeutsc­he Landesbank al 23% di Bpifrance S. A.

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