La Banca del Giappone vede «segnali di ripresa» dalla crisi del Covid
La Banca centrale del Giappone (BoJ) vede segnali di ripresa per l’economia, che resta in condizioni «gravi « gravi » ma non più «estremamente gravi». E conferma la politica monetaria ultra espansiva, con attenzione anche alle condizioni del mercato del lavoro.
Nel giorno successivo al varo del nuovo Governo guidato dal premier Yoshihide Suga, la BoJ ha affermato che «l’economia giapponese inizia a evidenziare i primi sintomi di recupero, malgrado la severità della congiuntura causata dall’impatto del coronavirus». Quello arrivato ieri è il primo miglioramento delle prospettive economiche da quando è scoppiata la pandemia, che ha fatto perdere al Pil del Paese il 7,9% nel secondo trimestre dell’anno, rispetto ai tre mesi precedenti.
In conferenza stampa, al termine della riunione della BoJ, il governatore Haruhiko Kuroda ha dichiarato che continuerà a coordinarsi con l’Esecutivo, in linea con la strategia inaugurata insieme all’ex premier Shinzo Abe con la dichiarazione congiunta del gennaio 2013, molto prima dello scoppio della pandemia. Kuroda ha aggiunto che la BoJ non esiterà a mettere in campo ulteriori misure per sostenere l’espansione del ciclo economico: «Il nostro obiettivo principale è l’inflazione. Ma ovviamente stiamo anche cercando di raggiungere una sana crescita economica » , compreso il mercato del lavoro. All’inizio del mese, il vice governatore della BoJ, Masazumi Wakatabe, aveva dichiarato che la banca centrale potrebbe aver bisogno di fare più attenzione all’occupazione nella definizione delle proprie politiche.
Suga, eletto mercoledì alla guida del Governo, aveva a sua volta detto di non ritenere necessario alcun cambiamento immediato nelle politiche della BoJ, che hanno contribuito a mantenere stabili i mercati finanziari e a garantire credito alle aziende, accompagnando le misure del Governo. Sono le due frecce dell’Abenomics, potenziate nella risposta al Covid e che Suga, stretto collaboratore dell’ex premier, vuole completare con la terza, quella delle riforme strutturali. Il policy mix dell’Abenomics è stato un «enorme successo», ha dichiarato Kuroda, anche se l’obiettivo di inflazione al 2%, ribadito ancora una volta ieri, resta molto lontano: a luglio l’indice core dei prezzi al consumo è risultato invariato su base annua.
Il costo del denaro resta a -0,1% e i tassi a lungo tendenti a zero. Il piano di acquisto delle obbligazioni governative continuerà virtualmente a non avere limiti. Confermate anche le misure di sostegno per la liquidità delle aziende, inclusa l’offerta di fondi a basso costo alle banche che estendono prestiti senza interessi a società in difficoltà.
Nel corso della conferenza stampa che ha seguito la riunione della BoJ, Kuroda ha anche confermato l’intenzione di rimanere al timone della Banca centrale fino alla fine del mandato, nel 2023, liberando il campo da alcune voci su una sua uscita anticipata, dopo le dimissioni di Abe, che lo aveva nominato.
L’istituto è pronto a fare di più per aiutare la ripresa Attenzione al mercato del lavoro