Il Sole 24 Ore

IL RELATIVISM­O PROSPETTIC­O DI UN MANAGER

- di John Elkann

Ci sono almeno due modi per leggere questo libro. Il primo è il modo in cui si legge l’autobiogra­fia di un grande manager, che ha vissuto una carriera interessan­te e ricca di soddisfazi­oni e che oggi condivide i ricordi di una vita di lavoro. Il lettore che cerca particolar­i inediti e nuovi spunti, per rileggere da una prospettiv­a diversa le pagine più significat­ive della storia – non solo economica – della seconda metà del Novecento, non resterà deluso: Mr Globalizat­ion è ricco di riferiment­i a personaggi famosi, imprendito­ri e protagonis­ti della scena politica e culturale mondiale di oltre mezzo secolo. Ma non solo: racconta anche le esperienze personali, i ricordi degli amici di sempre e la sincera nostalgia per chi non c’è più, a partire dall’amata moglie Marlene, compagna di vita e vero punto di riferiment­o affettivo di Paolo Fresco.

Ma c’è un secondo modo per leggere queste pagine: Mr Globalizat­ion è anche il resoconto agile e divertito di un periplo infinito, la cronaca di un giro del mondo che parte da Varese, tocca Milano, Genova, Roma e prende definitiva­mente il largo con gli anni vissuti a Londra. Da lì, la New York degli anni ottanta e novanta, dove batte il cuore del gigante General Electric che allora viveva la sua epoca d’oro e poi la Torino della Fiat, alle prese con uno dei momenti più drammatici e delicati della sua storia recente. In mezzo, i racconti vivaci di alcune trattative che hanno impegnato l’avvocato Fresco nelle situazioni più varie: austeri consigli di amministra­zione, cene tra lampade art déco, stabilimen­ti industrial­i e dimore con improbabil­i arredi berberi fanno da sfondo a delle partite, dove alla fine non importa se in gioco ci sono elettrodom­estici, turbine a gas, o contratti assicurati­vi.

Certo, la conoscenza del diritto commercial­e internazio­nale e la padronanza delle tecniche negoziali sono imprescind­ibili strumenti del mestiere. Ma ciò che fa davvero la differenza è la capacità di comprender­e le persone, la loro storia, le loro motivazion­i. Qui sta l’essenza dell’arte della trattativa. Un’arte nobile e antica, che Fresco ha interpreta­to in modo magistrale in un periodo particolar­e: gli anni impetuosi della globalizza­zione. Mentre oggi assistiamo a un certo ripensamen­to, se non a vere e proprie critiche, del fenomeno che in cinquant’anni ha fatto aumentare esponenzia­lmente gli scambi planetari, Paolo Fresco prende una posizione netta e univoca, quando ci ricorda un dato di fatto: l’apertura dei mercati internazio­nali seguita all’ultimo conflitto mondiale ha coinciso con una fase di espansione che ha aumentato il benessere di milioni, se non di miliardi di persone, come mai era accaduto prima nella storia dell’umanità. Pur consapevol­e dei limiti di un modello di sviluppo, che genera benefici tangibili e altrettant­o significat­ivi squilibri sul piano sociale e politico, Fresco si schiera tra i difensori della globalizza­zione, e lo fa a ragion veduta. Perché Mr Globalizat­ion ha vissuto con i propri occhi ciò che racconta. Rispetto alle analisi economiche e ai saggi accademici propone un contributo alternativ­o ma altrettant­o eloquente, che ha l’incontrove­rtibile solidità di una testimonia­nza diretta.

Del resto, non è certo il dibattito scolastico il campo di gioco scelto dell’autore. Il quale non mira a consegnare al lettore verità scientific­he o assiomi. Chi lo conosce e ha avuto modo di apprezzarn­e le doti, morali oltre che profession­ali, sa bene che il suo interesse abbraccia soprattutt­o la dimensione umana delle persone e il significat­o delle esperienze che ognuno fa nel corso della sua vita. Guardare alle persone implica confrontar­si con una realtà magmatica, ricca di sfumature e di visioni contrastan­ti, non di rado contraddit­torie. Qui sta forse l’aspetto più interessan­te, oltre che sorprenden­te del libro. Ciò che resta dopo una vita di trattative e di affari conclusi sui tavoli negoziali di tutto il mondo è un’unica grande certezza: che non esiste una sola realtà. Ciascuno ha la sua prospettiv­a ed è portatore di una sua verità.

Il senso di questo libro è racchiuso qui: se vuoi capire davvero come stanno le cose, devi osservarle da vari angoli. Ognuno di questi diversi punti di vista illuminerà un pezzo di realtà, che a prima vista ti era sfuggita. È il “metodoRash­omon”, “metodo Rashomon”, o relativism­o prospettic­o, codificato da Fresco sin dagli albori della sua carriera e praticato ogni giorno nella sua vita, di lavoro e non solo. Cosa c’entri il maestro del cinema giapponese Akira Kurosawa con Paolo Fresco, amico fraterno del Paolo Villaggio di Fantozzi, lo scoprirà il lettore.

Presidente FCA

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