IL RELATIVISMO PROSPETTICO DI UN MANAGER
Ci sono almeno due modi per leggere questo libro. Il primo è il modo in cui si legge l’autobiografia di un grande manager, che ha vissuto una carriera interessante e ricca di soddisfazioni e che oggi condivide i ricordi di una vita di lavoro. Il lettore che cerca particolari inediti e nuovi spunti, per rileggere da una prospettiva diversa le pagine più significative della storia – non solo economica – della seconda metà del Novecento, non resterà deluso: Mr Globalization è ricco di riferimenti a personaggi famosi, imprenditori e protagonisti della scena politica e culturale mondiale di oltre mezzo secolo. Ma non solo: racconta anche le esperienze personali, i ricordi degli amici di sempre e la sincera nostalgia per chi non c’è più, a partire dall’amata moglie Marlene, compagna di vita e vero punto di riferimento affettivo di Paolo Fresco.
Ma c’è un secondo modo per leggere queste pagine: Mr Globalization è anche il resoconto agile e divertito di un periplo infinito, la cronaca di un giro del mondo che parte da Varese, tocca Milano, Genova, Roma e prende definitivamente il largo con gli anni vissuti a Londra. Da lì, la New York degli anni ottanta e novanta, dove batte il cuore del gigante General Electric che allora viveva la sua epoca d’oro e poi la Torino della Fiat, alle prese con uno dei momenti più drammatici e delicati della sua storia recente. In mezzo, i racconti vivaci di alcune trattative che hanno impegnato l’avvocato Fresco nelle situazioni più varie: austeri consigli di amministrazione, cene tra lampade art déco, stabilimenti industriali e dimore con improbabili arredi berberi fanno da sfondo a delle partite, dove alla fine non importa se in gioco ci sono elettrodomestici, turbine a gas, o contratti assicurativi.
Certo, la conoscenza del diritto commerciale internazionale e la padronanza delle tecniche negoziali sono imprescindibili strumenti del mestiere. Ma ciò che fa davvero la differenza è la capacità di comprendere le persone, la loro storia, le loro motivazioni. Qui sta l’essenza dell’arte della trattativa. Un’arte nobile e antica, che Fresco ha interpretato in modo magistrale in un periodo particolare: gli anni impetuosi della globalizzazione. Mentre oggi assistiamo a un certo ripensamento, se non a vere e proprie critiche, del fenomeno che in cinquant’anni ha fatto aumentare esponenzialmente gli scambi planetari, Paolo Fresco prende una posizione netta e univoca, quando ci ricorda un dato di fatto: l’apertura dei mercati internazionali seguita all’ultimo conflitto mondiale ha coinciso con una fase di espansione che ha aumentato il benessere di milioni, se non di miliardi di persone, come mai era accaduto prima nella storia dell’umanità. Pur consapevole dei limiti di un modello di sviluppo, che genera benefici tangibili e altrettanto significativi squilibri sul piano sociale e politico, Fresco si schiera tra i difensori della globalizzazione, e lo fa a ragion veduta. Perché Mr Globalization ha vissuto con i propri occhi ciò che racconta. Rispetto alle analisi economiche e ai saggi accademici propone un contributo alternativo ma altrettanto eloquente, che ha l’incontrovertibile solidità di una testimonianza diretta.
Del resto, non è certo il dibattito scolastico il campo di gioco scelto dell’autore. Il quale non mira a consegnare al lettore verità scientifiche o assiomi. Chi lo conosce e ha avuto modo di apprezzarne le doti, morali oltre che professionali, sa bene che il suo interesse abbraccia soprattutto la dimensione umana delle persone e il significato delle esperienze che ognuno fa nel corso della sua vita. Guardare alle persone implica confrontarsi con una realtà magmatica, ricca di sfumature e di visioni contrastanti, non di rado contraddittorie. Qui sta forse l’aspetto più interessante, oltre che sorprendente del libro. Ciò che resta dopo una vita di trattative e di affari conclusi sui tavoli negoziali di tutto il mondo è un’unica grande certezza: che non esiste una sola realtà. Ciascuno ha la sua prospettiva ed è portatore di una sua verità.
Il senso di questo libro è racchiuso qui: se vuoi capire davvero come stanno le cose, devi osservarle da vari angoli. Ognuno di questi diversi punti di vista illuminerà un pezzo di realtà, che a prima vista ti era sfuggita. È il “metodoRashomon”, “metodo Rashomon”, o relativismo prospettico, codificato da Fresco sin dagli albori della sua carriera e praticato ogni giorno nella sua vita, di lavoro e non solo. Cosa c’entri il maestro del cinema giapponese Akira Kurosawa con Paolo Fresco, amico fraterno del Paolo Villaggio di Fantozzi, lo scoprirà il lettore.
Presidente FCA