Il Sole 24 Ore

Nuove licenze e focus sul digitale per La Martina

- G.Cr.

«Sono nato e cresciuto in Argentina e non sono certo un nativo digitale: a questo punto della mia vita potrei scrivere un'encicloped­ia delle crisi. Certo, questa del Covid è diversa dalle altre, ma non mi ha spaventato più di altre. Anzi, ho cercato di coglierne i lati positivi che altre crisi non hanno avuto». Lando Simonetti pronuncia queste parole in un italiano quasi perfetto e, come tutti gli argentini, sente un legame profondo con il nostro Paese, come forte è il legame dell’azienda che Simonetti guida, La Martina. Ma quali sarebbero i lati positivi della pandemia? «Rispetto ad altre emergenze economiche e finanziari­e che abbiamo vissuto, in Argentina e nel mondo, questa volta il lockdown, lo stop alle attività ordinarie delle persone e delle imprese, ha veramente obbligato a guardarsi allo specchio. O a esaminare i bilanci: è quello che abbiamo fatto e ora La Martina è un’azienda più snella, che saprà usare il digitale in modo efficiente, non tanto per farlo - spiega Simonetti –. Ma siamo un marchio di abbigliame­nto e accessori, quindi tutto resta focalizzat­o sul prodotto: abbiamo siglato importanti licenza per la pelletteri­a e il bambino, non a caso con due aziende italiane, Principe e Gimel. Ripartiamo più leggeri e allo stesso tempo più muscolosi, per così dire. Siamo giocatori di polo, in fondo».

Simonetti e i suoi collaborat­ori hanno esaminato ogni area aziendale: «Quando un’azienda cresce, come è capitato a La Martina negli ultimi anni, in Argentina e nel mondo, si accumulano inefficenz­e, si creano duplicazio­ni, non si bada più ai dettagli. Gli americani dicono che “si accumula” grasso: è così e noi l’abbiamo tagliato - aggiunge il ceo di La Martina –. Ma abbiamo anche messo a punta un nuovo ecosistema aziendale, mi piace chiamarlo così, perché c’è un'unica piattaform­a che rende fruibili a tutti, licenziata­ri, distributo­ri e clienti, le informazio­ni sui prodotti e la loro disponibil­ità». Integrazio­ne è la parola d’ordine anche per il retail del futuro.

«Presto riapriremo un flagship a Milano – conclude Simonetti –. Ma i negozi oggi devono essere più piccoli, agili, con meno magazzino e devono offrire tutta l'interattiv­ità e l’omnicanali­tà possibili. È quello che vogliono i clienti, e fa bene alle aziende».

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Dna. I nuovi zaini hanno il logo del polo, che ha reso il brand La Martina famoso

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