«Marche ostaggio della cronica mancanza di collegamenti»collegamenti »
Tra mare e montagna ci sono poco più di 25 chilometri di distanza, uno spazio molto limitato all’interno del quale passano ferrovia, autostrada e statale lungo l’asse nord-sud e i pochi, lenti e strategici collegamenti di raccordo da est a ovest. «È una situazione geografica complicata che, come tutto ciò che nel nostro Paese è complicato, si è preferito accantonare invece che prendere in considerazione e risolvere»: spiega così, Massimo Ubaldi, presidente di Ance Ascoli Piceno, la genesi del gap infrastrutturale che «nelle Marche è cronico» e che a sud della regione «è diventato allucinante». Un imbuto che sta spostando i flussi delle merci dall’Adriatico al Tirreno, penalizzando non solo le industria ma anche le prospettive di crescita dello scalo portuale di Ancona; un gap sul quale hanno pesato anche le spinte delle comunità locali, che «preferiscono vivere alla giornata e senza una visione sul futuro, facendo pressione su una classe politica che non è più quella che, negli anni Settanta, aveva permesso la realizzazione di opere infrastrutturali che all’epoca sembravano addirittura esagerate». E che mezzo secolo dopo sono rimaste praticamente le stesse.
Ubaldi stringe tra le mani due mappe del Piceno, con un reticolato di strade: contengono la proposta dei costruttori, due alternative sono sulla scrivania della ministra De Micheli, perché possano diventare parte integrante del piano da 200 miliardi “Italia Veloce”, che pure contiene progetti che le Marche attendono da anni. Le soluzioni di Ance ruotano intorno alla realizzazione della terza corsia dell’A14, nel tratto che da Porto Sant’Elpidio arriva fino all’Abruzzo, e alle risorse che il nuovo concessionario avrà a disposizione: la proposta prioritaria, che al ministero ritengono però impercorribile, è che il percorso venga arretrato «e a quel punto i costi potrebbero essere condivisi con Rfi, in modo da spostare all’interno anche la ferrovia»; se così fosse, l’attuale tracciato dell’autostrada diventerebbe una tangenziale a 4 corsie, «in grado di alleggerire il traffico sulla statale 16, che passa dentro i centri abitati » . Sull’alternativa, De Micheli non ha alcun dubbio: costruire la terza corsia senza modificare l’attuale tracciato, «ma a quel punto – sottolinea Urbani – avremmo assoluta necessità di opere compensative, a cominciare dalla circonvallazioni al servizio dei comuni».
Nel potenziamento infrastrutturale progettato da Ance, l’A14 è il primo degli assi verticali, accanto al quale scorrono parallele la Mezzina, strada che porta in Abruzzo (dove è stata praticamente completata, ndr) e la Pedemontana, che attraversa l’area del cratere; da est a ovest, invece, ci sono la Salaria («si sono persi 10 anni per potenziarla e ogni progetto si perde sempre in qualche cassetto»), che ora ha un commissario con pieni poteri, la Valdaso, con il nodo di Comunanza, strategico per collegare A14 e Pedemontana, e la Mare Monti, «immaginando un tracciato nuovo per collegare velocemente Porto Sant’Elpidio ad Amandola». Progetti poderosi, proprio per quella cruna dell’ago rappresentata dallo spazio stretto tra mare e montagna: «In Abruzzo però gli Appennini sono stati bucati due volte ( Gran Sasso e Majella, ndr), nelle Marche praticamente mai».
Le risorse? Considerando i diversi lotti già finanziati e gli oneri da mettere in capo ad Aspi, i costruttori Piceni calcolano che mancherebbero all’appello circa 1,8 miliardi: «Il Recovery Fund è solo uno dei capitoli dai quali prendere i fondi – spiega Urbani -. Il Mise, ad esempio, nel finanziare le aree di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata e della calzatura Fermano- Maceratese, si è impegnato a pagar eleo pere pubbliche a sostegno degli investimenti industriali in queste aree ». Senza contare che perla Pedemontana si potrebbe attingere dalle risorse legate alla ricostruzione post sisma, un altro capitolo dolente, non solo per il Piceno.
Ubaldi (Ance Ascoli): le merci schivano l’Adriatico e puntano verso il Tirreno, urgente la terza corsia della A14 fino all’Abruzzo