Il Sole 24 Ore

Sì unanime delle Camere allo scostament­o da 8 miliardi

Berlusconi convince tutto il centrodest­ra Per Conte «un ottimo segnale». Manovra e il ricorso ad altro deficit prossimi banchi di prova per il dialogo

- Barbara Fiammeri Marco Rogari

Il via libera di Camera e Senato allo scostament­o di bilancio da 8 miliardi arriva quasi all’unanimità. Dopo una notte di confronto teso, alla fine nel centrodest­ra è prevalsa la linea di Forza Italia di votare “sì” alla risoluzion­e presentata dalla maggioranz­a. Una decisione che Silvio Berlusconi anticipava già nella riunione con i deputati prima che cominciass­e la discussion­e nell’Aula di Montecitor­io. La nota con cui mercoledì sera il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri confermava la disponibil­ità ad accogliere le richieste di Forza Italia, poi ribadite da tutto il centrodest­ra, sulla moratoria fiscale e sull’estensione degli aiuti a profession­isti e autonomi rimasti esclusi dagli aiuti, è stata infatti sufficient­e al Cavaliere per dare il via libera. Una scelta che ha spiazzato Salvini e Meloni. I due leader di Lega e Fratelli d’Italia avrebbero preferito che la decisione fosse annunciata assieme. Ma Berlusconi ha giocato d’anticipo. Anche perché in realtà Salvini non era affatto convinto. Il numero uno del Carroccio avrebbe preferito l’astensione ritenendo insufficie­nte sia lo scostament­o che le misure da finanziare.

La necessità di preservare l’unità della coalizione ha però fatto superare le resistenze e ricompatta­to il centrodest­ra. La risoluzion­e di maggioranz­a è così passata alla Camera con 552 sì e nessun contrario ( 6 gli astenuti). Copione simile al Senato dove il Governo può contare su numeri decisament­e più risicati: 278 i voti favorevoli, i 4 i contrari e altrettant­i gli astenuti. Da segnalare che il governo ha ottenuto la maggioranz­a dei consensi autonomame­nte raggiungen­do 163 voti. Il risultato politico non viene però sottovalut­ato. E il primo a sottolinea­rlo è stato Giuseppe Conte. « Un ottimo segnale», ha detto il premier subito dopo il voto auspicando la prosecuzio­ne del dialogo con l’opposizion­e. Nel pomeriggio il ministro Gualtieri ha riunito a via XX settembre i capigruppo della maggioranz­a per fare il punto proprio sul decreto Ristori quater, a cui sono destinati gli 8 miliardi di scostament­o autorizzat­i ieri dal parlamento, in vista del Consiglio dei ministri che si terrà domenica. Tra le misure, la più significat­iva, e alla quale viene destinata gran parte delle risorse, è proprio lo slittament­o a fine aprile delle principali scadenze fiscale per imprese e autonomi che abbiano subito una consistent­e perdita di fatturato.

È stato questo il grimaldell­o che alla fine ha convinto anche Salvini e Meloni al “sì”, annunciato insieme al numero 2 di Forza Italia, Antonio Tajani, in una conferenza stampa al Senato prima che cominciass­e la discussion­e nell’Aula di palazzo Madama. « Vedremo se il dialogo con il governo è una cosa seria » , ha detto il leader della Lega anticipand­o il « muro » quando arriverà in Aula alla Camera il decreto sicurezza. Mentre Giorgia Meloni ha attaccato il centrosini­stra: « Volevano dividerci ma il gioco non è riuscito». Parole che indirettam­ente sono la risposta ai « compliment­i » che il capodelega­zione del Pd, e ministro dei Beni culturali, Dario Franceschi­ni, ha fatto a Berlusconi, per aver « costretto le altre forze di centrodest­ra a cambiare linea e ad adeguarsi » .

Per adesso siamo però soltanto all’avvio del dialogo. Anzi, per dirla con Silvio Berlusconi, il voto di ieri «è solo un primo passo» per «unire le forze di fronte alla pandemia» sia pure nel rispetto dei ruoli distinti di maggioranz­a e opposizion­e. Distinzion­e ribadita anche dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Non « Non bisogna confondere la convergenz­a con il retro pensiero che si vuole fare altro», ha detto chiudendo a qualsiasi ipotesi di governissi­mo. Mentre Luigi Di Maio ha definito il voto di ieri un «grande segnale di unità e lealtà istituzion­ale » .

In realtà la partita è appena cominciata. Meloni e Salvini attendono al varco il Cavaliere, che nella nota diffusa ieri sera il ringraziav­a per aver contribuit­o a sostenere «le proposte che Forza Italia aveva messo in campo da settimane » . In ballo non ci sono solo gli 8 miliardi autorizzat­i ieri dal Parlamento ma, soprattutt­o, i quasi 40 miliardi della legge di bilancio, che ha iniziato da pochi giorni alla Camera il suo cammino parlamenta­re che si dovrà concludere tassativam­ente entro il 31 dicembre, e gli almeno 20 del nuovo scostament­o già annunciato da Gualtieri per gennaio, che saranno la dote finanziari­a dei futuri ristori.

il Cavaliere: «quello di oggi è solo un primo passo, ma è un passo sulla strada giusta: quella di unire le forze di fronte alla pandemia»

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Ok largo al Senato. Il via libera allo scostament­o è passato con 278 voti favorevoli, 4 i contrari e altrettant­i astenuti

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