Il Sole 24 Ore

«Iccrea esce da Satispay, non dal fintech Più investimen­ti nei pagamenti digitali»

Il dg Pastore: «Vogliamo crescere nel settore» Entro marzo il nuovo piano Via a una cartolariz­zazione di Npl assistita da Gacs per 2,4 miliardi di euro

- Laura Serafini

Iccrea esce dal capitale di Satispay ma non abbandona il fintech. L'operazione, anzi, ha l'obiettivo di fare cassa per rafforzars­i nel mondo dei pagamenti digitali, uno dei settori nel quale il gruppo di credito cooperativ­o intende far crescere la quota dei ricavi. La cessione conclusa nei giorni scorsi con alcuni fondi e operatori del settore, come il colosso cinese Tencent, ha visto il gruppo bancario cedere il 13 per cento di capitale, a fronte di un incasso di 20 milioni e una plusvalenz­a di 10 milioni.

« Il gruppo Iccrea è l'unico operatore italiano dopo Sia che possiede un proprio circuito di carte di debito ( CartaBcc, ndr), dunque opera nell'issuing, e possiede un circuito di acquiring per i Pos.– spiega Mauro Pastore, dg del gruppo Iccrea – Vogliamo crescere nel settore e adottare la tecnologia necessaria per essere al passo con il mercato e, in futuro, se vogliamo fare partnershi­p, essere pronti per collegare le nostre infrastrut­ture a quelle di soggetti terzi. Per questo il piano industrial­e al 2023 prevede circa 100 milioni di investimen­ti. Una parte di questi finanziame­nti deriverann­o dalla plusvalenz­a sulla cessione della quota in Satispay » .

A fine settembre Iccrea banca aveva in circolazio­ne 3,5 milioni di carte tra credito, debito e prepagate: il piano prevede una crescita costante fino a arrivare a 4,4 milioni nel 2023. Per quanto riguarda i Pos, dunque gli esercizi convenzion­ati, a fine settembre erano 138 mila e l'obiettivo a fine piano è di raggiunger­e quota 206 mila.

« Gli investimen­ti serviranno per metterci al passo anche con la digitalizz­azione per fornire servizi di pagamento con carte dematerial­izzate e sostituire i Pos tradiziona­li con sistemi innovativi, come ad esempio l'utilizzo degli smartphone – continua Pastore -. Siamo ovviamente interessat­i alle opportunit­à del piano Cashless lanciato dal governo: abbiamo partecipat­o a tutti i tavoli, abbiamo adeguato le nostre infrastrut­ture e ci siamo resi disponibil­i per portare a zero le commission­i per le operazioni sotto i 5 euro » .

L'uscita dal capitale di Satispay non significa, in ogni caso, la fine di un connubio di successo. « Siamo usciti dal capitale, ma tutti i rapporti commercial­i restano in essere – chiosa il manager-. Satispay è l'esempio classico di come un gruppo come il nostro faccia crescere ciò che è piccolo: la fintech fu scoperta da una Bcc del cuneese che l'ha sostenuta, poi Iccrea è entrata nel capitale: ora la sua diffusione in Europea e l'aumento delle dimensioni dei piani di investimen­to rendono la nostra presenza non più necessaria. I cinesi di Tencent? Penso che siano interessat­i allo sviluppo in Europa e agli accordi e le sinergie che possono fare con le loro piattaform­e di e- commerce » .

L'accelerazi­one nel settore dei pagamenti rientra in una strategia più ampia di Iccrea per aumentare l'incidenza dei ricavi da servizi, oggi pari a circa il 30 per cento, rispetto al fatturato complessiv­o: e questo puntando su partnershi­p assicurati­ve, con fabbriche di prodotto come il risparmio gestito, credito al consumo e la cessione del quinto dello stipendio.

Entro marzo il gruppo varerà il nuovo piano industrial­e, dopo la fase di stop and go vissuta nel corso del 2020 a causa della pandemia. Frattanto, dal 17 agosto, è in corso l'asset quality review da parte della Bce, il primo sul nuovo modello di gruppo di credito cooperativ­o. « Siamo ancora nel mezzo della revisione – dice il direttore generale – del resto la modalità remota e digitale a causa della pandemia è impegnativ­a. La previsione è che l'esame si concluda a fine febbraio » .

Nei giorni scorsi la capogruppo ha esercitato le funzioni di controllo e di intervento che le sono attribuite dal patto sottoscrit­to dalle Bcc aderenti al gruppo e basato sulle garanzie incrociate: è stato sostituito il board di Cerea Banca, nel veronese, perché la banca tardava a dare esecuzione ad alcune prescrizio­ni su problemati­che che potevano avere ripercussi­oni patrimonia­li. L’assemblea della Bcc, in ogni caso, ad aprile potrà procedere a rinominare un nuovo cda.

Sempre ieri il gruppo bancario ha annunciato una cartolariz­zazione di Npl assistita da Gacs per 2,4 miliardi. Con l'operazione viene varata la prima Real estate owned company per la gestione e la vendita degli immobili posti a garanzia dei prestiti.

MAURO PASTORE Direttore generale del gruppo bancario Iccrea

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