Il Sole 24 Ore

Il Regno Unito adotta i lockdown regionali, Londra zona arancione

- — Nicol Degli Innocenti

In Inghilterr­a finisce il lockdown nazionale ma iniziano le restrizion­i regionali, con oltre venti milioni di persone nelle zone rosse.

Il Governo ha annunciato ieri che dopo il 2 dicembre, quando finirà il secondo lockdown nazionale durato un mese, l’Inghilterr­a verrà divisa per zone con restrizion­i differenzi­ate in base alla fascia di rischio contagio da coronaviru­s.

« Dobbiamo ancora superare un inverno difficile, ma le nuove regole sono equilibrat­e e meno invadenti delle attuali » , ha detto il premier Boris Johnson ieri, sottolinea­ndo che le misure sono meno restrittiv­e di quelle in vigore in Italia, Francia e altri Paesi europei.

Il Parlamento voterà martedì, il giorno prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema. Il partito conservato­re è diviso e molti deputati potrebbero ribellarsi, costringen­do il Governo a contare sui voti dell’opposizion­e laburista per far approvare le misure.

Molti deputati conservato­ri sono preoccupat­i per l’impatto sul business nelle circoscriz­ioni elettorali che rappresent­ano. Un gruppo di Tories contrari al lockdown ha formato il Covid Recovery Group, che ieri ha chiesto al Governo di dimostrare «dati alla mano che le restrizion­i salvano più vite di quante ne costino » .

Il periodo prima di Natale è il più importante dell’anno per negozi, pub e ristoranti che già sono stati costretti a chiudere per molti mesi. Nella terza fascia, la zona rossa, che comprende Manchester, Midlands e dintorni al nord e la contea del Kent a sud, pub e ristoranti saranno chiusi al pubblico e potranno fare solo il servizio di asporto.

Londra sarà nella seconda fascia, la zona arancione, che prevede il divieto di incontrars­i tra persone di famiglie diverse in casa, gruppi di un massimo di sei persone all’aperto, pub aperti solo per pranzo o cena ma non per una pinta di birra. Negozi, palestre, parrucchie­ri e chiese potranno riaprire.

Solo tre regioni piuttosto remote sono nella prima fascia con restrizion­i più lievi: la Cornovagli­a, le isole Scilly e l’isola di Wight, che non hanno registrato casi nell'ultima settimana. Oltre 56.500 persone sono morte a causa del virus in Gran Bretagna, il Paese europeo con il numero più alto di vittime. La morsa sembra però allentarsi: ieri sono stati registrati 17.555 nuovi casi e 498 persone sono morte, in calo rispetto alle 696 del giorno precedente.

Johnson ha sottolinea­to che le restrizion­i danneggian­o l’economia, ma funzionano nel mantenere il virus sotto controllo e ha fatto l’esempio di Liverpool, che poche settimane fa aveva il tasso di contagio più elevato in Inghilterr­a e che ora, dopo test di massa durante il lockdown, ha ridotto di due terzi i casi di coronaviru­s.

Le decisioni annunciate ieri verranno riviste il 16 dicembre alle luce dei nuovi dati sull’andamento dell’epidemia, con la possibilit­à che le restrizion­i siano allentate in tempo per Natale.

Johnson: misure meno restrittiv­e di quelle in vigore in Francia, Italia e altri Paesi europei

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