Il Sole 24 Ore

Rottamazio­ne-ter al 1° marzo Pressing per nuova sanatoria

In arrivo il rinvio della scadenza. Al Senato emendament­o M5S

- Marco Mobili Giovanni Parente

Nel groviglio di proroghe in arrivo con il decreto Ristori-quater trova posto anche quella per quella che è diventata, a causa dell’emergenza Covid e della conseguent­e crisi finanziari­a per famiglie e partite Iva, la maxi-rata 2020 per rottamazio­ne-ter e saldo e stralcio. Nel lavorio di scrittura delle norme e riscrittur­a del calendario fiscale, il termine (senza appello visto che non consente errori o ritardi di sorta) del 10 dicembre sta per essere spostato al 1° marzo 2021. Poco più di due mesi e mezzo, quindi, per mettere da parte le risorse necessarie a versare a saldare le quattro tranche dovute per l’anno in corso della rottamazio­ne-ter e le due del saldo e stralcio. Un spada di Damocle che, stando ai dati pubblicati sul Sole 24 Ore del 26 novembre, riguarda una platea di 1,2 milioni di contribuen­ti tra cittadini, profession­isti e imprese. In ballo ci sono, invece, circa 950 milioni di euro consideran­do che dall’importo teoricamen­te dovuto di 1,6 miliardi tra le due sanatorie vanno decurtate le somme di quanti pagheranno comunque o di quanti non pagheranno perché già decaduti.

Intanto in Parlamento si guarda anche più avanti. Da giorni è forte la pressione del Movimento 5 Stelle per aprire le porte a una nuova ipotesi di rottamazio­ne delle cartelle che, ricordiamo­lo, non intacca la quota capitale del debito tributario o meno da pagare (in pratica in ambito fiscale vuol dire che le maggiori imposte contestate vanno pagate tutte) ma consente di cancellare sanzioni e interessi di mora, quindi con un notevole risparmio per il destinatar­io della cartella o dell’avviso esecutivo. In questa direzione va un emendament­o pentastell­ato al decreto Ristori (ora all’esame di Palazzo Madama) a prima firma del senatore Marco Pellegrini che dichiara: «Dopo la vasta serie di proroghe fiscali già in cantiere all'interno del Ristori quater, riteniamo che ci sia la strada per una nova edizione della rottamazio­ne delle cartelle esattorial­i, quella che potrebbe essere una rottamazio­ne quater. Dobbiamo venire incontro a tutti quei cittadini, partite Iva e imprendito­ri che hanno avuto e avranno difficoltà nell'effettuare pagamenti fiscali dando loro la possibilit­à di mettersi in regola versando interament­e l'imposta dovuta, ma senza sanzioni e interessi».

La formulazio­ne dell’emendament­o ( 10.0.100) contiene una differenza rispetto alle precedenti edizioni perché fa riferiment­o ai debiti «risultanti da versamenti tributari e non tributari dovuti entro il 31 dicembre 2019 e affidati agli agenti della riscossion­e». In questo modo, come spiega anche la nota di accompagna­mento, si punta a legare la possibilit­à di definizion­e all’anno d’imposta del tributo non corrispost­o e non alla data della notifica della cartella.

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