La manovra parte con un carico record di 83 decreti attuativi
Superato anche il primato dei 74 atti della scorsa legge di Bilancio. Lo stock andrà ad aggiungersi alle 185 misure che ancora mancano per attuare i decreti anti-Covid
Presentato alla Camera il 18 novembre scorso, il disegno di legge di bilancio inizia a muovere i primi passi. Gli emendamenti andranno presentati entro questa sera e il testo è atteso in aula il 18. Dopo il via libera, il provvedimento passerà al Senato “blindato” per l’ok definitivo (sotto Natale o subito dopo), in modo da evitare il ricorso all’esercizio provvisorio. Tuttavia, già si allunga sul testo l’ombra dei tempi supplementari. Il disegno di legge approvato dal governo prevede infatti già 83 provvedimenti attuativi, di cui 37 hanno anche una scadenza, in alcuni casi serrata, ovvero tra la fine di gennaio e gli inizi di marzo 2021. In generale, però, senza quegli 83 provvedimenti molte misure portanti non potranno essere pienamente operative. Per la manovra 2021 si tratta di un record, nonostante il presidente della Camera abbia già stralciato dal testo del governo una trentina di misure, tra articoli e commi. Già la manovra dell’anno scorso nel testo presentato in Parlamento aveva con sé un numero di decreti attuativi da primato: 74, lievitati a 134 dopo il passaggio alle Camere. Mentre nel 2018 il testo della manovra uscito dal Cdm del governo giallo-verde si era presentato alle Camere con 40 decreti, saliti a 161 durante l’iter parlamentare.
Proprio l’esperienza delle precedenti sessioni di bilancio lascia presagire che il bagaglio di 83 atti applicativi sia destinato a salire. Probabilmente non seguendo il moltiplicatore degli anni scorsi: da una parte il tempo a disposizione della Camera per le modifiche è molto ridotto rispetto alle due precedenti sessioni di bilancio. Inoltre quest’anno al Senato è in discussione una vera e proprio “seconda manovra”, rappresentata da tre (più un quarto in arrivo) decreti legge Ristori, con gli aiuti economici per le categorie danneggiate dalla crisi. E alcune modifiche economiche (con annessi decreti attuativi) potrebbero essere dirottate al Senato.
I provvedimenti attuativi della manovra andranno comunque ad aggiungersi a quelli dei decreti (già approvati dal governo e poi diventati legge) per affrontare l’impatto economico e sanitario del Covid (dal Cura Italia fino al decreto Agosto): dei 294 provvedimenti attuativi necessari per rendere pienamente efficaci queste misure, ne mancano ancora 185 (il 63%).
Tra le misure della manovra 2021 che attendono un decreto attuativo per essere operative c’è l’istituzione (o il potenziamento) di tutta una serie di fondi stabilita proprio per arginare la crisi. A cominciare dai Dpcm necessari per assegnare il fondo da 3,8 miliardi istituito presso il ministero dell’Economia e che nel 2021 dovrà dare ossigeno ai settori produttivi maggiormente colpiti dalla pandemia. Servirà, inoltre, un decreto ministeriale per ripartire le risorse destinate alla riconversione e riqualificazione delle aree di crisi industriale (150 milioni nel 2021). Entro il 2 marzo il ministero dello Sviluppo dovrà ripartire con proprio decreto le risorse (20 milioni nel 2021) del fondo a sostegno dell’impresa dell’ impresa femminile. femminile. Sempreundecreto del ministero dello Sviluppo dovrà individuare i settori creativi destinatari del Fondo per le piccole e medie imprese creative (20 milioni nel 2021) e poi un altro decreto dovrà ripartire le somme.
Tempi stretti (entro il 31 gennaio) per il decreto con cui il Viminale dovrà ripartire le risorse del fondo per il sostegno ai comuni in deficit strutturale legato alle condizioni socio economiche dei territori. Mentre il Dpcm per la ripartizione in base alla differenza tra i fabbisogni standard e le capacità fiscali dei due nuovi fondi di parte corrente per il finanziamento delle province e delle città metropolitane dal 2022 potrà arrivare il 30 settembre. Entro il 2 marzo il Mibact dovrà definire le modalità di realizzazione e gestione della banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi, di acquisizione dei codici identificativi regionali e delle modalità di accesso alle informazioni. Stessa scadenza per i due decreti del ministero delle Infrastrutture per la ripartizione del fondo da 150 milioni per adeguare il trasporto di scuolabus alle norme anti Covid e di quello da 200 milioni per l’erogazione di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale, destinato anche agli studenti.
Il 1° aprile invece è la data fissata per l’adozione da parte del Mit del Dm che definirà le modalità di alimentazione della Piattaforma Unica Nazionale (Pun) delle colonnine di ricarica elettrica da parte dei gestori delle infrastrutture ad accesso pubblico.