Riaprono i negozi ma non i ristoranti
Distensione con il governo Ieri vertice della Lega su vaccini e riforma sanitaria
In Lombardia i negozi ( non la ristorazione) torneranno aperti da domenica. Sarà possibile spostarsi liberamente nel territorio del proprio comune senza autocertificazione. Le seconde e le terze medie torneranno in classe dalla prossima settimana. Nonostante le incomprensioni di due giorni fa tra il governatore lombardo Attilio Fontana e il ministro della Salute Roberto Speranza, la soluzione è stata trovata: la Lombardia viene promossa subito con le altre Regioni. Fontana qualche giorno fa aveva sottolineato che i parametri regionali sarebbero ormai da “zona gialla”, ma che le regole della permanenza di almeno 15 giorni in ogni fascia non consentono di “scalare” le posizioni.
Si sono placate per una giornata anche le polemiche sulla mancata stagione sciistica a Natale. Le parole di ieri da Palazzo Lombardia sono uscite prudenti, con la sottolineatura che i rapporti con l’esecutivo sono « dialoganti » . « In una situazione in cui il virus c’è ed è ancora pericoloso - ha detto il presidente della Lombardia - dobbiamo ribadire ed insistere perché quei comportamenti attenti e rispettosi delle regole devono essere ancora mantenuti. Bisogna far capire ai cittadini che non è iniziata la stagione del liberi tutti. È comunque una notizia positiva - ha aggiunto - Bisogna innanzitutto dire grazie ai lombardi, perché se ciò si è ottenuto è grazie al rispetto delle norme che in queste settimane sono state mantenute » .
Le norme a cui fa riferimento sono quelle del Dpcm nazionale e, ancora prima, dell’ordinanza regionale del 21 ottobre. L’R-T, ovvero la velocità di contagio, in Lombardia è fortemente calato nel giro di un mese, si è praticamente dimezzato, tanto che in alcune aree considerate critiche è sceso sotto l’1 da diversi giorni, come nella città metropolitana milanese.
Secondo il bollettino di ieri, in Lombardia continuano a diminuire i ricoverati sia nei reparti normali (-127, 7.869 in totale) che in terapia intensiva (- 9, 925 in totale). Con 40.931 tamponi effettuati, sono 5.389 i nuovi positivi con un rapporto in leggero aumento al 13,1% (due giorni fa era al 12,8%). Ancora alto il numero dei decessi (+181) per un totale complessivo di 21.393 morti in regione dall’inizio della pandemia. I guariti o dimessi sono 15.054. Per quanto riguarda le province, sono 1.788 i nuovi positivi nella Città metropolitana di Milano, di cui 722 a Milano città, 837 a Varese, 617 a Como, 435 a Monza e Brianza e 336 a Brescia.
Intanto ieri a Palazzo Lombardia si è tenuto un vertice della Lega sia sulla distribuzione dei vaccini antinfluenzali che sulla possibile riforma sanitaria. I leghisti al governatore Attilio Fontana, durante una riunione in Regione alla quale hanno partecipato anche il leader del partito Matteo Salvini, gli assessori leghisti e il segretario lombardo Paolo Grimoldi, hanno chiesto di verificare quali siano i problemi sulla distribuzione dei vaccini visto che alcune zone risultano sprovviste. Nell’incontro si è accennato anche alla revisione della riforma della sanità regionale, la cui sperimentazione scade a fine dicembre. C’è già un dossier con le proposte di un team di tecnici, della Direzione generale e della Lega.
Il governatore: «I comportamenti rispettosi delle regole vanno mantenuti, non è iniziata la stagione del liberi tutti»