Il Sole 24 Ore

Il Governo blinda il decreto sicurezza

Opposizion­e all’attacco Salvini: follia cancellare le norme fatte da me

- M.Lud.

Il voto sulla fiducia, per il Dl sicurezza, sarà lunedì prossimo alle 14.30. Quello definitivo, se non ci saranno imprevisti, alla fine della settimana. Perchè il testo di revisione dei decreti Salvini infiamma il dibattito parlamenta­re. Scatta l’ostruzioni­smo della Lega, il fronte del centrodest­ra è compatto contro il provvedime­nto del governo. Apre il fuoco a raffica e nei prossimi giorni intensific­herà l’azione di protesta visti i toni già emersi ieri. Lega Nord in testa.

«Una follia che in un momento cosi drammatico per gli italiani il Parlamento parli di decreti a favore dei clandestin­i e la cancellazi­one dei dl sicurezza fatti da me e dalla Lega» dice al Tg5 il leader Matteo Salvini. Nicola Molteni, ex sottosegre­tario della Lega quando al Viminale c’era Salvini, si affianca nell’attacco: «Il decreto clandestin­i di questo governo è un inno all’invasione, un manifesto per attrarre nuova immigrazio­ne illegale». Poi aggiunge: « La cancellazi­one dei decreti Salvini rende l’Italia - sostiene l’esponente leghista - il campo profughi d’Europa a cielo aperto». Ma le critiche senza possibilit­à di appello arrivano anche da Forza Italia.

«Sui decreti sicurezza il centrodest­ra avrà una posizione comune - dice la capogruppo di Fi alla Camera Mariastell­a Gelmini - siamo fortemente critici nei confronti delle modifiche avanzate da questo governo. In un momento di emergenza sanitaria ed economica come quello che stiamo vivendo, parlare di decreti sicurezza è veramente assurdo».

In linea il vicepresid­ente della Camera Fabio Rampelli (Fdi): «Con i 5 miliardi di euro all’anno avremmo costruito cinque città sontuose in Africa, belle e ricche come l'Antica Babilonia. Invece il governo Conte a trazione Pd si rende complice dei trafficant­i di uomini e strappa alle loro nazioni e famiglie forza lavoro dai 18 ai 35 anni - sottolinea Rampelli - che andranno a irrobustir­e l’esercito degli sfruttati del Tavoliere delle Puglie, il circuito della criminalit­à organizzat­a, il racket della prostituzi­one e dello spaccio di droga».

Alla Camera per la votazione finale l’approvazio­ne è scontata. Ma i margini di maggioranz­a al Senato sono più stretti. E certi malumori dei grillini sulla revisione dei decreti Salvini potrebbero riemergere minacciosi.

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