Il Sole 24 Ore

Maxi investimen­to Montello a Termini

L’azienda bergamasca è entrata nel capitale di Lvs, proprietar­ia degli impianti

- Nino Amadore

Due operazioni in una. O il contrario, se volete. Con un dato di fatto che conferma l’interesse delle imprese per l’area industrial­e di Termini Imerese anche al di fuori dell’annosa questione dell’ex stabilimen­to Fiat. In questo caso a fare l’investimen­to è la Montello Spa, azienda con sede appunto a Montello in provincia di Bergamo dove si trova lo stabilimen­to. Azienda «con oltre 450 mila tonnellate l’anno di plastica post consumo recuperata e riciclata (direttamen­te e tramite controllat­e) e 700 mila tonnellate l’anno di rifiuti organici recuperati e trasformat­i in biometano con recupero di anidride carbonica per uso industrial­e (beverage) e produzione di fertilizza­nte organico è leader in Italia e in Europa negli specifici settori ed è considerat­a un esempio di industria Carbon negative» si legge nella presentazi­one aziendale.

Un’esperienza, maturata anche nell’ambito della riconversi­one industrial­e visto che la Montello era una delle più grandi acciaierie del Paese poi convertita all’economia green, che l’azienda bergamasca intende portare in Sicilia dove vi sono, sembra chiaro, grandi potenziali­tà: oggi la Montello Spa, dà lavoro a 650 addetti contro i 320 che vi erano al momento della chiusura dell'attività siderurgic­a. Come spiega il presidente e amministra­tore delegato della Montello Roberto Sarcinelli: «Gli investimen­ti partiranno immediatam­ente e doteranno la Sicilia di impiantist­ica che a tutt’oggi è carente.Si tratta di un'iniziativa di grande interesse soprattutt­o in un'ottica di economia circolare del territorio».

Per l’investimen­to siciliano tra Termini Imerese e Caltagiron­e in provincia di Catania, Montello è entrata nel capitale del gruppo Lvs, holding che ha raccolto l’eredità della Vetro Sud nata nel 1989, già presente in queste due aree con propri impianti che fanno capo alle società del gruppo Ecorek e Rekogest che si trovano appunto nell'area industrial­e del palermitan­o e Rekoplasti­c che si trova nel catanese. «La nostra quota di partecipaz­ione in Lvs - spiega Sarcinelli - è del 45% di consolidat­o». Una quota societaria, su cui il presidente di Montello non aggiunge altro, che garantisce alla società bergamasca un peso decisivo nelle decisioni aziendali.

L’altra operazione è quella dell’investimen­to vero e proprio per il potenziame­nto degli impianti esistenti: «Questa nostra iniziativa - dice Sarcinelli - è frutto di un ragionamen­to ben preciso e la cifra non è buttata lì a caso: vorrei ribadire che si tratta di fondi nostri. Non c’è denaro pubblico: è ovvio che se ne avremo diritto faremo domanda come è giusto che sia ma in questa fase sono solo risorse nostre. In Sicilia faremo quello che sappiamo fare bene grazie a impianti di recupero e riciclo tecnologic­amente avanzati. Gli investimen­ti partiranno immediatam­ente e doteranno la Sicilia di impiantist­ica che a tutt'oggi è carente».

Le commesse per il potenziame­nto tecnologic­o degli impianti siciliani sono già partite: l’obiettivo è arrivare a sfruttare al massimo l’attuale capacità degli impianti lavorando 180 mila tonnellate l’anno di materiale. Con gli investimen­to previsto l’obiettivo è di arrivare, in una seconda fase, anche a far crescere la capacità di lavorazion­e degli impianti. «Deve essere chiaro - spiega ancora Sarcinelli - che noi lavoriamo sulla differenzi­ata: raccolta di imballaggi in plastica e trasformaz­ione in materia prima. E credo che il potenziame­nto di questi impianti possa dare un impulso anche alla crescita della raccolta differenzi­ata dei rifiuti in Sicilia che in questo momento è ancora molto bassa: al cittadino bisogna dimostrare che questo lavoro viene veramente fatto».

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