Panetta: «Le banche siano prudenti sui dividendi»
La banca centrale francese favorevole a una forma di ritorno alla cedola
Invito alla prudenza. Prudenti devono essere le banche nella politica dei dividendi, perchè la ripresa economica pandemica resterà debole e piena di incertezze nel 2021 e perché le riserve di capitale servono per attutire le perdite in più e continuare ad erogare il credito in condizioni non facili. Ma prudente è anche la vigilanza bancaria nel decidere cosa farne dell’ invito a non distribuire gli utili, che scade il 31 dicembre e che se esteso così com’è rischia di danneggiare i corsi di Borsa delle banche più sane e più solide, quelle che meglio gestiscono i rischi e i costi e che hanno un modello di business vincente.
È dunque la prudenza a prevalere in questa fase di attesa per la riunione del Consiglio direttivo della Bce del 10 dicembre, alla quale verranno presentate le nuove proiezioni macroeconomiche utilizzate dall’SSM per poi decidere sui dividendi. È prevedibile che l’esito del riesame della raccomandazione a non distribuire gli utili verrà reso noto qualche giorno dopo il 10 dicembre.
A parlare di prudenza è stato ieri Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce. In un’intervista alla testata portoghese Expresso, alla domanda se le banche dovrebbero continuare a non distribuire i dividendi nel 2021, Panetta ha risposto che «finché non vi è chiarezza su come evolverà la situazione, le banche dovrebbero essere prudenti. Se non pagano i dividendi quest’anno, potranno distribuire importi più elevati l’anno prossimo e, nel frattempo, si troveranno in condizioni migliori per far fronte a possibili tensioni». Secondo il membro del Board, «fra i due approcci – distribuire o non distribuire i dividendi – sceglierei quello più prudente. Questo potrebbe però comportare un costo per le banche. Credo che una soluzione ragionevole, a fronte di un miglioramento delle condizioni economiche, sia un approccio caso per caso da parte delle autorità di vigilanza».
Il Governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha detto ieri di essere favorevole a una «prudente apertura alla distribuzione» di un dividendo da parte della banche, per due argomenti a favore del ritorno al pagamento delle cedole: la capacità di resistenza delle istituzioni finanziari di fronte agli shock e l’interesse a preservare l’attrattività delle banche per gli investitori. Un approccio caso per caso premia le migliori, ma penalizza quelle oggetto di un plateale “no dividendo” dalla Bce.
Tutte le opzioni restano sul tavolo del Supervisory Board. L’orientamento prevalente è però uno: saranno le proiezioni macroeconomiche a far muovere l’ago della bilancia. Con un peggioramento forte, gli spazi di manovra dell’SSM per allentare la stretta si riducono.