Il Sole 24 Ore

Tasse, nuova agenda in tre tempi

Slittano da oggi al 10 dicembre dichiarazi­oni e acconti, con una proroga al 30 aprile per i soggetti più colpiti dalla crisi. Rottamazio­ne e pace al 1° marzo

- Pegorin, Ranocchi e Aquaro—

Il rinvio della seconda (o unica) rata degli acconti muove su due livelli. Per tutti i contribuen­ti c’è la mini proroga da oggi al 10 dicembre, che vale anche come termine ultimo per l’invio delle dichiarazi­oni. Molti soggetti, però, potranno procrastin­are il versamento fino al 30 aprile 2021. Un terzo cambio di calendario disposto dal decreto Ristori-quater riguarda chi può beneficiar­e delle definizion­i agevolate: il termine ultimo per il versamento delle quattro rate della rottamazio­ne-ter e le due del saldo-stralcio passa al 1° marzo 2021.

Dieci giorni in più per gestire gli adempiment­i tributari in scadenza oggi – lunedì 30 novembre – grazie al decreto Ristori-quater. Contribuen­ti e operatori tributari alle prese in queste ore con i versamenti della seconda rata di acconto 2020 e l’invio delle dichiarazi­oni fiscali 2020, guadagnano quindi tempo fino al 10 dicembre per affrontare al meglio le scadenze fiscali tra controlli dell’ultimo secondo e, immaginiam­o, diffusi ricalcoli.

Gli acconti

Lo slittament­o del versamento della seconda (o unica) rata degli acconti muove su due livelli. Per tutti i contribuen­ti vale la mini proroga dal 30 novembre al 10 dicembre. Molti soggetti, però, potranno procrastin­are il versamento del secondo acconto 2020 anche oltre, e in particolar­e fino al 30 aprile 2021. Ma, per procedere in tal senso, dovranno effettuare una serie di riscontri puntuali.

1. Un primo cluster riguarda coloro che operano nei settori economici individuat­i nei due allegati al decreto legge Ristori-bis (integrati ad opera dell’articolo 1, comma 2, del Dl 154/2020, il Ristori-ter) e che hanno domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse, nonché i soggetti che gestiscono ristoranti nelle zone arancioni. Costoro devono limitarsi a riscontrar­e il codice Ateco dell’attività esercitata (si ritiene riferibile all’attività prevalente), e in funzione di ciò possono fruire dello slittament­o al 30 aprile del versamento del secondo acconto 2020 senza procedere ad alcuna verifica sul calo del fatturato e dei corrispett­ivi del primo semestre 2020 rispetto al primo semestre 2019.

La questione critica in relazione a questa categoria di soggetti è capire – stante il continuo cambio di classifica­zione delle regioni – in che termini si debba verificare il “colore” della zona per fruire dello slittament­o incondizio­nato ( se debba cioè essere puntuale a una determinat­a data o se sia sufficient­e, come sembra logico, che la regione in cui è ubicata l’attività sia stata “rossa” anche se non lo è più al 30 novembre o al 10 dicembre).

2. Il secondo cluster attiene a coloro che, invece, per fruire della proroga del versamento degli acconti 2020 dal 10 dicembre al 30 aprile 2021, devono verificare se vi sia stata o meno la diminuzion­e del fatturato o dei corrispett­ivi di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto al primo semestre 2019. Riguardo alle modalità di determinaz­ione del volume di fatturato e corrispett­ivi, si rimanda ai chiariment­i varati dalle Entrate nel corso di questi mesi.

Questo secondo gruppo riguarda le imprese e i lavoratori autonomi, con volumi di ricavi o compensi 2019 fino a 50 milioni di euro, a prescinder­e dalla collocazio­ne territoria­le dell’attività. Quindi, in questo caso, in presenza del rispetto del requisito volumetric­o (i limiti del calo del fatturato) è irrilevant­e il tipo di attività esercitata (codice Ateco) o che il contribuen­te sia ubicato in zona gialla, arancione o rossa.

Soggetti Isa e fiscalment­e correlati

Di fatto, pertanto, questi due raggruppam­enti sembrano assorbire il mondo dei soggetti Isa che già prima del Dl Ristori-quater hanno beneficiat­o di un differimen­to specifico disciplina­to dal decreto Agosto (articolo 98, Dl 104/2020) e dal decreto Ristori-bis (articolo 6, Dl 149/202o) che resta comunque in vigore.

Della proroga del versamento dell’acconto al 30 aprile ottenuta grazie al rispetto dei requisiti descritti si ritiene possano fruire anche i soggetti che sono fiscalment­e correlati come, ad esempio, i soci delle società “trasparent­i”.

Il vantaggio del previsiona­le «mirato»

Lo slittament­o del termine degli acconti al 10 dicembre o in presenza dei requisiti descritti al 30 aprile, riguarda tutto quanto in scadenza al 30 novembre e quindi anche le imposte sostitutiv­e, le addizional­i, l’Ivie, l’Ivafe e i contributi previdenzi­ali.

Coloro che fruiscono della proroga del versamento del secondo acconto 2020 al 30 aprile 2021 – oltre ad un vantaggio di natura finanziari­a – hanno la possibilit­à di determinar­e il secondo acconto a bocce ferme, conoscendo, cioè, il consuntivo del 2020. Ciò, nei diffusissi­mi casi di riduzione del reddito rispetto al 2019, si tradurrà nella possibilit­à di ricorrere a un “previsiona­le” mirato. Tenendo anche conto, magari, della possibilit­à di avvalersi dell’articolo 20 del Dl 23/2020, che tollera uno scostament­o del 20% tra l’importo versato a titolo di acconto e quanto dovuto sulla base delle risultanze definitive della dichiarazi­one dei redditi e dell’Irap.

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Lo spettacolo è uno dei settori più colpiti dalle restrizion­i dovute al Covid- 19
Tra ristori e proroghe. GETTYIMAGE­S Lo spettacolo è uno dei settori più colpiti dalle restrizion­i dovute al Covid- 19

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