Tre anni a vuoto
L’iter ( inconcluso) del provvedimento che inserisce anche i numeri dei cellulari nel registro delle opposizioni, indispensabile per mettersi al riparo dalle chiamate selvagge
4 febbraio 2018
Entra in vigore la legge 5 dell’11 gennaio, la quale, tra l’altro, apre il registro delle opposizioni sia ai numeri dei cellulari sia a quelli dei telefoni fissi non pubblicati negli elenchi. La legge prevede che alle novità si dia corso con un decreto del presidente della Repubblica (Dpr) da emanare da parte del ministero dello Sviluppo economico entro il 5 maggio di quello stesso anno
17 gennaio 2020
Il Consiglio dei ministri approva in via preliminare lo schema di Dpr. La scelta del legislatore è di sostituire con il nuovo provvedimento il Dpr 178 del 2010 che regola il funzionamento del registro delle opposizioni
7 aprile 2020
Il Consiglio di Stato, a cui il nuovo Dpr è stato sottoposto per il parere, non dà il via libera. Secondo i giudici della sezione atti normativi (parere ( parere interlocutorio n. 731) ci sono molti aspetti da chiarire da parte del ministero dello Sviluppo economico. L’atto viene, pertanto, rispedito al mittente
17 luglio 2020
Il Dpr ritorna al Consiglio di Stato, ma anche questa volta non ottiene il lasciapassare. Secondo i giudici ( parere n. 1339) persistono diversi punti ancora da chiarire. Non solo: il Consiglio di Stato censura la decisione dello Sviluppo economico riguardo alle norme sanzionatorie contenute nel Dpr. Allo stesso tempo riconosce, però, che il quadro normativo in materia è poco lineare. Pertanto, dispone la trasmissione del Dpr sia alla presidenza del Consiglio sia allo Sviluppo economico perché valutino se sulla questione sia il caso di intraprendere iniziative legislative chiarificatrici
1 dicembre 2020
È la data individuata dallo schema di Dpr per far debuttare il registro delle opposizioni allargato anche ai numeri dei cellulari. Una scadenza ora diventata improponibile, visto che sul decreto si attendono notizie