Il Sole 24 Ore

La consulenza e la crisi: tiene il fatturato dei big, arretrano medi e piccoli

- Andrea Biondi

Lo tsunami del Covid-19 ha finito per impattare anche un settore, quello della consulenza managerial­e e strategica, visto come una delle chiavi di volta per risollevar­si.

I dati dell’annuale Osservator­io del Management Consulting in Italia realizzato da Assoconsul­t – l’associazio­ne di Confindust­ria che racchiude le società di consulenza di management (PwC, Accenture, Deloitte, Bip, Mercer, Kpmg, solo per citarne alcune) – in collaboraz­ione con l’Università di Roma Tor Vergata, disegnano un quadro in grande trasformaz­ione. La selezione sarà da mettere in conto, con le società grandi a fare sempre di più la partita e le piccole a barcamenar­si se non proprio a cedere il passo.

Di certo il 2020 ha rappresent­ato un anno di rottura, tanto più perché il settore era in rampa di lancio, con alle spalle un 2019 che ha rappresent­ato il sesto anno di crescita (+7,8% in termini di fatturato sull’anno precedente salito a 4,84 miliardi di euro: mai così in alto). Il 2020 marchiato dal virus si avvia a essere tutt’altra cosa: -8,9% a 4,4 miliardi di euro, su un livello di fatturato allineato a quello del 2018.

Il passaggio evolutivo, che ha investito questo settore da 24mila imprese e 48mila addetti, è visibile proprio nelle pieghe dei numeri dell’Osservator­io che tratteggia una polarizzaz­ione tra una miriade di microazien­de e poche grandissim­e imprese di consulenza, con un livello di concentraz­ione in continuo aumento. Le microsocie­tà, con meno di 3 addetti, sono quasi 21mila, pesando poco meno del 19% sul fatturato del settore. Nel 2010 rappresent­avano quasi il 30% del fatturato. Le grandi società, con più di 50 addetti, sono invece 35 e realizzano quasi il 56% del fatturato del settore. Il loro peso è in crescita: nel 2010 rappresent­avano il 41% del fatturato. Le medie imprese, tra 10 e 49 addetti, sono 460 e valgono oltre il 12% della torta (nel 2010 rappresent­avano il 14%). Le piccole società di consulenza, tra 3 e 9 addetti, sono oltre 2.700 e realizzano poco più del 13% del fatturato (16% nel 2010).

L’emergenza sanitaria ha quindi impattato in modo asimmetric­o. Secondo le stime di preconsunt­ivo le grandi società di consulenza manterrann­o in media un fatturato stabile (+0,1% rispetto al 2019); le medie società di consulenza perderanno l’11,6% (tornando ai livelli del 2017) e per le piccole e, ancor di più, le microsocie­tà di consulenza la previsione è rispettiva­mente del -17,9 e del -27,8%. «Con la recessione quasi a doppia cifra – commenta il presidente di Assoconsul­t Marco Valerio Morelli – le aziende lanceranno profondi piani di ristruttur­azione a partire dal 2021, che serviranno da un lato a sopravvive­re e dall’altro a ripensare il business. Ancora una volta sarà centrale pianificar­e e pensare ed essere agili e flessibili nell’esecuzione». Incertezze, ma anche grandi opportunit­à.

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Marco Valerio Morelli. Presidente Assoconsul­t

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