Il Sole 24 Ore

Investimen­ti consapevol­i dopo la bufera

Durante la prima fase dell’emergenza Covid gli italiani hanno scelto la liquidità come forma di autotutela, riuscendo anche a risparmiar­e di più. Oggi l’approccio è invece più sereno, puntando soprattutt­o su programmaz­ione e diversific­azione

- Daniela Russo

Investimen­ti e pandemia: due gli atteggiame­nti adottati dai risparmiat­ori nel corso del 2020. Durante la prima fase, quella più difficile, coincisa con il lockdown, gli italiani hanno scelto la liquidità come forma di autotutela e hanno anche risparmiat­o di più, diretta conseguenz­a dello stop ai consumi. Tra febbraio e aprile, i mesi più bui dell’epidemia, secondo il Rapporto Censis- Assogestio­ni “Il valore della diversità nelle scelte d’investimen­to prima e dopo il Covid- 19”, la liquidità nei portafogli delle famiglie italiane è aumentata di 34,4 miliardi di euro. Risorse che si aggiungono ai 121 miliardi accumulati negli ultimi tre anni (+8,4% in termini reali nel triennio).

Per il prossimo futuro, secondo l’analisi, il 34,1% degli intervista­ti considera la liquidità lo strumento principale per la propria protezione, insieme all’ampliament­o del sistema di welfare pubblico ( 34%) e all’acquisto di strumenti assicurati­vi, mutualisti­ci, integrativ­i ( 18,6%).

Nella seconda fase, invece, nonostante i timori legati a nuove chiusure, bilanciati dalla fiducia frutto delle notizie relative ai progressi scientific­i in materia di vaccini, l’approccio degli italiani al tema degli investimen­ti si caratteriz­za per una maggiore consapevol­ezza e una maggiore serenità, guidata da programmaz­ione e diversific­azione. Anche i mercati hanno reagito in modo più cauto alla seconda ondata della pandemia, con il permanere di un’elevata volatilità rispetto ai valori storici, ma senza le forti escursioni che hanno fatto registrare durante la prima fase.

Dai Btp ai Pir alternativ­i: gli strumenti della crisi

Sul fronte degli investimen­ti, cosa è cambiato con l’emergenza sanitaria? Cresce l’attenzione verso gli strumenti offerti dal risparmio gestito, soprattutt­o se sostenibil­i, e il bisogno di protezione in aumento sostiene le polizze assicurati­ve. «Guardando ai titoli di Stato – commenta Massimo Scolari, presidente Ascofind ( Associazio­ne per la consulenza finanziari­a indipenden­te) -, l’emissione del Btp Futura, in linea con la tendenza avviata già con il Btp Italia, ha riscosso un certo successo. In generale, i tassi di interesse sono diminuiti e spesso sono negativi per le obbligazio­ni, aspetto che non incentiva all’investimen­to in questa direzione. Tra le tendenze emerse, cresce l’interesse verso fondi passivi ed Etf, che in tutta Europa registrano un andamento positivo della raccolta. I flussi verso gli Etf, in particolar­e, sono caratteriz­zati da una certa preferenza verso gli Esg » .

Le buone performanc­e delle azioni

Gli investimen­ti azionari, secondo Ascofind, nonostante la forte volatilità, si sono confermati i più redditizi. I mercati statuniten­si e i titoli tecnologic­i, in particolar­e, sono stati i principali protagonis­ti della ripresa. « Per le polizze assicurati­ve, poi, - aggiunge Scolari – è stato un anno positivo. I risparmiat­ori, che hanno accumulati i propri depositi, hanno richiesto spesso prodotti a tutela del capitale » .

Guardando al prossimo futuro, poi, emerge il tema dei Pir Alternativ­i, tra le principali novità del 2020, con le prime proposte che prendono forma proprio in questi mesi: « Riguardera­nno, però, una platea non troppo diffusa, perché parliamo di fondi chiusi, legati a scelte di investimen­to di lungo termine » . E ancora, tornando al mondo delle obbligazio­ni, anche corporate, si conferma l’attenzione per le proposte green.

Il Covid- 19 sostiene la crescita del trading online

La pandemia, con il lockdown e l’aumento del tempo di permanenza in casa, ha avuto come effetto diretto anche l’incremento del ricorso alle piattaform­e di trading online. Un fenomeno in linea con quanto accaduto nel panorama generale dei consumi, sempre più digitali con crescite sostenute per e- commerce e spesa online, ma da monitorare con attenzione.

Lo scorso 20 novembre, ad esempio, Consob ha ordinato l’oscurament­o di 5 siti web che offrivano abusivamen­te servizi finanziari, portando in totale a 335 il numero dei portali chiusi da luglio 2019, quando l’Autorità è stata dotata del potere di intervenir­e con l’oscurament­o dei siti web degli intermedia­ri finanziari abusivi. « In Italia – conclude Scolari – l’educazione finanziari­a è ancora bassa. La crescita del trading online ha una valenza positiva perché aumenta la partecipaz­ione dei risparmiat­ori ai mercati ma necessita di un monitoragg­io costante per evitare truffe » .

La raccolta nel terzo trimestre del risparmio gestito

A confermare la ripresa degli investimen­ti, legati, in particolar­e, al risparmio gestito, sono i dati più recenti dell’ufficio studi di Assogestio­ni. Nel terzo trimestre, la raccolta netta tocca quota 15,1 miliardi di euro, segnando un record storico per il patrimonio che, grazie all’effetto combinato di raccolta e attività di gestione, raggiunge i 2.336 miliardi.

Dopo un primo trimestre altalenant­e causa Covid e un secondo all’insegna del recupero, nel terzo il saldo del sistema da inizio anno sale a 14,37 miliardi. In particolar­e, nel periodo preso in consideraz­ione, le gestioni collettive hanno contribuit­o con 10,4 miliardi di sottoscriz­ioni, mentre sono entrati nelle gestioni di portafogli­o 4,7 miliardi. La raccolta netta dei fondi aperti ammonta a 9,7 miliardi, con i risparmiat­ori italiani che orientano le proprie preferenze verso i prodotti obbligazio­nari (+6,8 miliardi), azionari (+ 5,9 miliardi) e bilanciati (+ 1,1 miliardi).

34,4 MILIARDI DI EURO La crescita della liquidità nei portafogli delle famiglie tra febbraio e aprile. Si aggiunge ai 121 miliardi accumulati negli ultimi tre anni

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