Il Sole 24 Ore

Tariffe verso il liberi tutti La riforma divide le banche

Nella revisione proposta il proprietar­io dell’Atm fisserà i costi ai non clienti Scade oggi il termine per fare istanza di audizione presso l’Antitrust

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Se il modello di remunerazi­one del prelievo proposto da Bancomat Spa passerà l’esame Antitrust, ogni banca proprietar­ia dell’Atm deciderà in via autonoma il costo che i clienti di altre banche dovranno sostenere. Ma non tutte le banche sono d’accordo.

Banche e associazio­ni dei consumator­i tutte insieme in fila davanti all’Antitrust. Stasera scadono i termini per presentare istanza di audizione davanti all’Autorità garante della concorrenz­a e del mercato ( Agcm) per essere ascoltati nell’ambito dell’istruttori­a avviata per esaminare la proposta presentata da Bancomat Spa che andrà a mutare radicalmen­te le modalità di remunerazi­one del servizio di prelievo di contante presso gli sportelli automatici ( Atm) delle varie banche.

La rivoluzion­e in arrivo

L’attuale modello è fondato sulla commission­e interbanca­ria di circa 0,50 euro che per ogni singolo prelievo la « banca issuer » ( emittente carta) riconosce alla « banca acquirer » ( proprietar­ia Atm) per l’utilizzo dell’impianto. A sua volta la banca emittente, a ristoro dei propri costi, può applicare o meno una commission­e al cliente per ogni prelievo in base alle proprie strategie commercial­i. Sono diverse le banche, in primis quelle online, che garantisco­no ai loro clienti la gratuità dei cosiddetti prelievi in circolarit­à, ovvero presso gli Atm di altre realtà bancarie.

Se passerà l’esame dell’Antitrust il nuovo modello di remunerazi­one del servizio di prelievo, non sarà più prevista la commission­e interbanca­ria e ogni banca proprietar­ia dell’Atm deciderà in via autonoma il costo che i clienti delle altre banche dovranno sostenere per ogni prelievo. Una commission­e che sarà stabilità unilateral­mente da ogni banca e sarà resa nota al titolare della carta sul display dell’Atm solo al momento del prelievo. E in molti casi, per esempio nei duemila comuni dove è presente un solo sportello bancario, non ci sarà possibilit­à di scelta.

Pro e contro

Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore sono diversi i soggetti, soprattutt­o alcune delle stesse banche che figurano tra i 125 soci di Bancomat Spa, che hanno chiesto all’Antitrust di poter esprimere il loro dissenso. Il rivoluzion­ario progetto viene portato avanti soprattutt­o dalle grandi banche azioniste di Bancomat Spa con diverse motivazion­i: perché l’attuale commission­e interbanca­ria non sarebbe sufficient­e a remunerare gli investimen­ti necessari per l’aggiorname­nto e la gestione degli impianti Atm che determina sia un calo del numero di Atm, sia il disincenti­vo a investire in tecnologia; inoltre il prezzo applicato ai consumator­i già oggi è vicino ai 2 euro e quindi il costo per loro sarebbe equivalent­e.

A non essere d’accordo, ancor prima dei consumator­i, sono soprattutt­o le banche online e le medio- piccole realtà bancarie con pochi sportelli Atm sul territorio. Innanzitut­to perché ritengono che si tratta di un tentativo delle grandi banche per trasferire parte dei costi sostenuti per i numerosi servizi aggiunti per i propri clienti ( versamenti, movimentaz­ioni e così via) a carico di consumator­i non clienti. E poi dal consueto monitoragg­io biennale dei costi effettivi degli aderenti Bancomat, dal primo gennaio 2021 la commission­e interbanca­ria è persino scesa, da 0,50 a 0,49 euro, anche se solo di un centesimo.

La stessa riduzione degli Atm è poi guidata esclusivam­ente dal calo più che proporzion­ale degli sportelli, essendo la quasi totalità degli Atm collocata all’interno di una filiale bancaria ( vedi grafico in alto). Un meccanismo che va a depotenzia­re la concorrenz­a delle banche online, delle neonate realtà fintech e dei piccoli istituti che avranno meno possibilit­à di continuare ad assicurare ai clienti prelievi gratuiti, sobbarcand­osi l’attuale commission­e interbanca­ria di 0,49 euro, perché sarà molto più oneroso. Con tutti i rischi di perdere i clienti a favore delle grandi banche ( riducendo la concorrenz­a) che sono proprietar­ie dei più importanti parchi Atm e potranno così offrire la gratuità del servizio con più facilità a chi diventerà loro cliente. La battaglia tra banche davanti all’Antitrust è aperta.

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