Cuba in crisi senza più turisti ora punta sui vaccini anti Covid
Le sfide della Revolución. Il vaccino anti Covid è in fase di sperimentazione e si chiama Soberana ( sovrano). Sarà il perno della ripresa ora che è finito il doppio regime valutario
L’economia di Cuba, fiaccata dal Covid, incassa i colpi più duri: i turisti, da quasi un anno, non riempiono di dollari ed euro le casse dello Stato. Ma il settore biotecnologico dell’Avana e la ricerca sui vaccini sono un punto di forza. Due i vaccini anti Covid vicini alla commercializzazione: si chiamano Soberana 1 e Soberana 2.
Èancora lì, con le facciate sbrecciate dei suoi bei palazzi, la vitalità dei giovani sul lungomare, il Malecon, l’ebbrezza del rum e la forza delle onde che si infrangono a pochi passi dalle meraviglie del suo centro storico, dove i vecchi rivoluzionari giocano a domino, sui tavoli in strada. L’Avana e le sue debolezze, i paradossi e le speranze.
L’economia di Cuba, fiaccata dal Covid, incassa i colpi più duri: i turisti, da quasi un anno, non viaggiano e quindi non rimpinguano di dollari ed euro le Casse dello Stato. La forte riduzione di greggio importato dal Venezuela, un partner amico, ma investito da una crisi che viene da lontano, è l’altro fattore di criticità. Non solo, poche ore fa, l’ultimo colpo basso di Trump: il segretario di Stato Mike Pompeo ha annunciato che gli Stati Uniti hanno rimesso Cuba nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, un club ristretto che include Siria, Iran e Corea del Nord.
È questo il contesto che ha spinto il presidente Miguel Diaz- Canel e il vecchio Raul Castro, 90 anni, Primo segretario del Partito Comunista, ad avviare la più attesa delle riforme: l’abolizione del doppio regime cambiario. Il primo gennaio 2021 si è chiusa la lunga stagione della doppia valuta, in vigore dal 1994. Ora la moneta è una sola, il peso cubano e ne servono 24 per acquistare un dollaro.
Negli ultimi 26 anni sono circolate due valute parallele, generatrici di paradossi e diseguaglianze palesi, eppure pilastri per sorreggere la stabilità del Paese: il peso comune ( Cup) e il peso convertibile ( Cuc), equiparato al dollaro. Il Cup è quello con cui sono stati pagati gli impiegati pubblici, acquistati i prodotti comuni e i servizi di base; il Cuc, la moneta dei turisti, è stata invece utilizzata nel settore alberghiero ed era necessaria all’acquisto di beni importati. Il valore del Cuc era legato a quello del dollaro statunitense, con una parità di 1 a 1; molto più debole il Cup, ne servivano 25 per acquistare un biglietto verde.
Perché due valute ? All’indomani della disintegrazione dell’Unione sovietica ( 1991), l’utilizzo del dollaro come valuta parallela era legale. Tuttavia, per evitare che la circolazione della moneta americana generasse una sorta di dollarizzazione, il governo cubano decise di sostituirlo con una moneta di uguale valore ma cubana, il Cuc, appunto. La Banca centrale gestiva quindi una doppia contabilità nazionale, permettendo così al governo di raccogliere “moneda dura”, valuta straniera forte. Gli importatori, controllati dallo stato, usavano il Cuc per ottenere dollari e rendere convenienti le importazioni.
Un sistema anomalo ma necessario alla sopravvivenza del “socialismo tropicale”, viziato dalla più inaccettabile delle contraddizioni sociali: la disuguaglianza tra chi aveva accesso alla “moneda dura” e chi no. La lacerante disparità tra un chirurgo cubano che guadagnava l’equivalente di 5060 dollari al mese, pagato dallo Stato e i 400- 500 dollari al mese di un tassista abusivo o di una cameriera d’albergo che con le mance dei turisti decuplicava il proprio reddito.
La grande sfida
La semplificazione del sistema monetario porterà il Paese su un terreno più solido, da cui « andare avanti con le trasformazioni necessarie per aggiornare il nostro modello economico e sociale » , ha spiegato Diaz- Canel in un discorso in tv, affiancato dall’ex presidente Raul Castro.
I rischi conseguenti alla rivoluzione monetaria sono elevati. Lo stesso presidente Diaz- Canel ha dichiarato che non esiste una “formula magica” per risollevare l’economia di Cuba, ma la mossa valutaria « favorirà la creazione delle condizioni necessarie per avanzare in maniera più solida » . Le attese sono di un’inflazione a tre cifre, e il governo ha fatto sapere che la svalutazione sarà accompagnata da un aumento di cinque volte degli stipendi medi statali e delle pensioni, per far fronte all’aumento dei prezzi di alcuni prodotti controllati dallo Stato.
L’economista cubano Carmelo Mesa- Lago, docente all’Università di Pittsburgh, prevede una impennata della domanda di dollari e il contesto critico in cui viene avviata la riforma genererà una forte svalutazione. « La situazione è disperata, il cammino di Cuba potrebbe essere quello intrapreso da Cina e Vietnam, un’economia sociale di mercato ma - secondo Mesa- Lago - la velocità delle riforme è troppo bassa » . Mentre Pavel Vidal, economista cubano, docente all’Università de Cali, Colombia, suggerisce un parallelo con gli anni più duri del “periodo especial”, quando all’inizio degli anni Novanta, con la scomparsa dell’Unione Sovietica, Cuba affrontò una stagione molto faticosa, di pesanti ristrettezze economiche.
Le speranze riposte nel vaccino
Il settore biotecnologico ha una tradizione riconosciuta a livello internazionale e la ricerca sui vaccini è uno dei punti di forza. Il Centro per l’Ingegneria genetica e la Biotecnologia dell’Avana, già molti anni fa, ha elaborato un vaccino contro un ceppo di meningite ed esportano materiale biotecnologico in oltre 50 Paesi, in America Latina, nell’Europa dell’Est e in Asia.
Secondo dati elaborati dal New York Times, l’ 8% dei vaccini contro il Covid, già arrivati in fase di sperimentazione clinica, è prodotto a Cuba. Sono 4 i vaccini in fase di sperimentazione clinica e due di questi sono in Fase 2, e potenzialmente vicini alla commercializzazione. Ci sta lavorando il Finlay Institute Avana, i due vaccini cubani si chiamano Soberana 1 e Soberana 2.
Già vent’anni fa il Centro per l’Ingegneria genetica e la Biotecnologia dell’Avana ha contribuito ad importanti progressi scientifici.
Negli anni Settanta, l’embargo spinse i politici cubani a puntare sull’autonomia sanitaria e i risultati, in quest’ambito, sono stati confortanti. La tenuta dell’economia cubana, afflitta da una grave crisi sistemica, potrebbe misurarsi sulle capacità di commercializzazione del vaccino contro il Covid.
Con l'abolizione del vecchio sistema monetario, è forte il rischio di una svalutazione
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