Il Sole 24 Ore

« Per UniCredit l’unica priorità è l’ad »

« Siamo a buon punto sulla scelta poi procederem­o con la lista per il nuovo cda » « L’identità paneuropea non si discute, come il ruolo centrale delle attività italiane »

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Prima il consiglier­e delegato, poi la lista per il Consiglio, quindi il resto. UniCredit procede un passo alla volta, « con la dialettica tipica di un approccio costruttiv­o che punta alla soluzione migliore » dice al Sole 24 Ore il presidente, Cesare Bisoni. E sottolinea: « Il Cda non accetterà mai alcuna operazione che non sia nell’interesse del gruppo e dei suoi azionisti » .

Prima il consiglier­e delegato, poi la lista per il consiglio, quindi tutto il resto. UniCredit prova a procedere un passo alla volta, « con la dialettica tipica di un approccio costruttiv­o che ha come obiettivo individuar­e la soluzione migliore » , dice a Il Sole e 24 Ore il presidente, Cesare Bisoni. Che in questa intervista mette in chiaro i punti fermi che stanno guidando l’azione del consiglio in queste settimane intense: « Il Consiglio non accetterà mai alcuna operazione che non sia nell’interesse esclusivo del gruppo e dei suoi azionisti » , scandisce Bisoni. E aggiunge: « L’identità paneuropea di

UniCredit non è in discussion­e, così come il ruolo fondamenta­le delle attività in Italia. Questo gruppo è una grande risorsa per questo Paese e per l’Europa e ne dobbiamo essere fieri » .

Professore, partiamo dalla selezione del nuovo ceo: a che punt o siamo?

Siamo a buon punto. Il processo per il conferimen­to dell’incarico di ricerca ha avuto inizio dal momento in cui Jean Pierre Mustier, che va ringraziat­o per aver guidato il gruppo con successo in questi anni, ha confermato la sua intenzione di non rimanere oltre l’aprile 2021. Il Comitato Governance sta guidando la ricerca per conto del Cda secondo quanto stabilito dai regolament­i della banca.

Possiamo aspettarci novità dal Cda di oggi?

Abbiamo nominato Spencer Stuart, che sta valutando i potenziali candidati sia internamen­te che esternamen­te con l’obiettivo di individuar­e nel minor tempo possibile una lista di candidati. Vorrei ricordare che siamo l’unica Global Sifi in Italia e serve quindi un profilo di caratura coerente con l’importanza del ruolo. Si tratta di una ricerca condotta a livello internazio­nale; il passaporto non ha importanza. E stiamo cercando un candidato con profonda conoscenza del banking in tutte le sue sfaccettat­ure e uno stile di leadership inclusivo.

La banca come sta reagendo?

UniCredit non ha smesso un istante di lavorare, per i territori e i clienti. Per questo a nome di tutto il Consiglio mi preme esprimere un senso di profonda gratitudin­e a tutte le persone della banca che in quest’anno così difficile, soprattutt­o a causa della pandemia, hanno garantito che UniCredit, come si dice in gergo, sia sempre rimasta open for business. Durante la crisi Covid abbiamo erogato quasi 20 miliardi di prestiti garantiti nei vari Paesi in cui siamo presenti e attivato moratorie per 25 miliardi. Abbiamo inaugurato il 2021 con importanti operazioni di capital markets per Alstom, Bmw, per Delivery Hero, gigante tedesco del food delivering, ma soprattutt­o per il Tesoro italiano.

E invece com’è il clima in Consiglio? Sono circolati molti rumors su spaccature e contrasti.

Il Consiglio, tutto, è impegnato ad affermare una solida leadership al vertice di questa azienda e coeso sulle linee strategich­e del Gruppo. Stiamo lavorando con la dialettica tipica di un approccio costruttiv­o che ha come obiettivo individuar­e la soluzione migliore per l’azienda, i suoi azionisti e tutti gli altri suoi stakeholde­rs.

Non è un momento facile: oltre al nuovo ceo, c’è da costruire la lista per il rinnovo e da prendere una posizione su Mps.

Siamo impegnati a fare una cosa per volta. Il processo per la selezione del nuovo ceo è lo stesso utilizzato per la definizion­e della lista che sarà presentata alla prossima assemblea degli azionisti in aprile. Il nuovo cda sarà fatto di donne e uomini con le esperienze, le competenze, la posizione internazio­nale e la visione strategica che riteniamo possano aggiungere valore all’azienda e corrispond­ere alla nostra identità paneuropea.

E su Mps?

Preferisco non commentare su queste tematiche. Ribadisco solo che il consiglio non accetterà mai al cuna operazione che non si a nell’interesse esclusivo del Gruppo e dei suoi azionisti.

Ma è possibile che un consiglio uscente assuma decisioni così rilevanti per il futuro della banca?

Il consiglio ha il dovere di assumere le decisioni necessarie per la Banca quando queste devono essere prese e come ho già detto in questo momento la nostra priorità è l’identifica­zione del nuovo ad e la definizion­e della lista dei candidati da presentare all’Assemblea per il rinnovo del consiglio.

Insieme al suo successore designato, Pier Carlo Padoan, sta incontrand­o gli investitor­i: cosa vi chiedono?

Non posso commentare su quello che si discute con i nostri azionisti, ma mi lasci dire che i dialoghi con gli investitor­i sono costanti e costruttiv­i come sempre lo sono stati. Mi preme sottolinea­re che il Gruppo resterà concentrat­o sulla crescita e sul rafforzame­nto della propria base clienti, sulla continua trasformaz­ione del modello di servizio, sulla massimizza­zione della produttivi­tà, sulla gestione disciplina­ta del rischio e sulla rigorosa gestione del proprio capitale. Grazie alla forza della propria posizione finanziari­a, il Gruppo continuerà a sostenere l’economia e a distribuir­e il capitale agli azionisti.

Ma la Bce si è messa di traverso.

La distribuzi­one del capitale continua a essere un elemento fondamenta­le della nostra strategia, e la decisione della Bce che annuncia la ripresa della distribuzi­one degli utili bancari a partire da settembre 2021 è chiarament­e un passo nella giusta direzione. Le banche sono parte della soluzione alla crisi Covid- 19, e anche gli investitor­i nel capitale delle banche: per questo le banche dell’Ue devono rimanere investibil­i e ciò richiede una remunerazi­one degli investitor­i.

Presidente, lei è nel gruppo da tanti anni e lo conosce bene nella sua identità, nei suoi pregi e nei suoi limiti. Crede che il modello di gruppo paneuropeo, stoicament­e difeso in questi anni, sia ancora praticabil­e e l’elemento distintivo di UniCredit?

Sono da sempre un convinto europeista. Credo nel futuro paneuropeo di UniCredit e nella sua presenza in posizione di leadership nei vari Paesi dove il nostro business può crescere. Ovviamente l’Italia è e continuerà ad essere parte fondamenta­le di questa strategia. Questo gruppo è una grande risorsa per questo Paese e per l’Europa e ne dobbiamo essere fieri.

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Cesare Bisoni, membro del Cda di UniCredit dal 2015, è stato nominato presidente del gruppo nel 2019
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La sede della banca in Piazza Gae Aulenti a Milano
ANSA
UniCredit. La sede della banca in Piazza Gae Aulenti a Milano ANSA
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CESARE BISONI Presidente di UniCredit dal 2019, dopo la morte di Fabrizio Saccomanni

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