Alitalia, lettera di Bruxelles: « Chiarimenti sulla newco »
L’Antitrust europeo spedisce una lettera al Governo in cui chiede circa 100 spiegazioni Tra i rilievi, l’Unione chiede perché non è stata fatta la gara per cedere le attività
Si complica il percorso per Ita, la Newco Alitalia. La Commissione europea ha inviato l’ 8 gennaio una lettera al governo. I servizi tecnici dell’Antitrust ( la direzione generale Concorrenza) chiedono un centinaio di chiarimenti sulla « discontinuità » , il tema chiave per il passaggio dalla vecchia Alitalia alla nuova compagnia pubblica. La lettera dell’Antitrust europeo è un primo riscontro, non benevolo, dopo l’invio alla Ue dello schema di piano industriale 2021- 2025 che il presidente e l’a. d. di Ita, Francesco Caio e Fabio Lazzerini, hanno inviato a Bruxelles prima di Natale.
Lo stesso documento è stato inviato il 21 dicembre a Camera e Senato per il parere da rendere entro 30 giorni. Ma mentre i presidenti e gli uffici delle Camere, d’intesa con i vertici della compagnia, hanno fatto melina, hanno trasmesso il piano alle commissioni competenti solo l’ 8 gennaio ( per ritardare la decorrenza del termine di 30 giorni), a Bruxelles gli uffici non hanno dormito.
Il piano di Ita prevede che la nuova compagnia parta con dimensioni pari a circa la metà di Alitalia, con 52 aerei, o 47 in caso di « scenario peggiorativo » , poco più di 5mila dipendenti, una società di volo e due controllate, per handling e manutenzione.
Secondo quanto è trapelato la lettera di Bruxelles chiede perché non sis stata fatta una gara per la cessione delle attività e avrebbe chiesto che vengano ceduti handling e manutenzione. Inoltre chiede la cessione di alcuni slot e che venga fatta una gara per la società che gestisce il Millemiglia. Bruxelles vuole evitare che i 3 miliardi previsti per ricapitalizzare Ita siano aiuti di Stato. Una portavoce ha detto che la Commissione non commenta la lettera, ma ricorda che « la discontinuità economica » viene analizzata « usando un set di criteri tra cui non soltanto l’ampiezza degli asset trasferiti ma anche il prezzo di trasferimento, l’identità dell’acquirente, la tempistica del trasferimento e la logica economica della transazione » . Un incontro tra le parti a livello tecnico è prevista per il 15 gennaio.
Con i sindacati il commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, si è detto molto preoccupato perché la cassa è esaurita e si vendono pochi biglietti. Dopo il pagamento in ritardo di tredicesima e stipendi di dicembre, il residuo dell’ultima rata di 73 milioni di fondi pubblici potrebbe non bastare per i prossimi stipendi. Leogrande sollecita il governo a far partire rapidamente Ita almeno per le attività di volo. Caio e Lazzerini frenano perché non c’è traffico. Secondo il commissario per fare una gara con un bando per il passaggio in blocco dell’attività ( seppur dimezzata) ci vorrebbero mesi. Nessuno ci ha pensato prima?
La Iata ha detto che la mini- ripresa si è fermata a novembre (- 70,3% il traffico). « Quarantene e restrizioni uccidono il trasporto aereo » , ha detto il d. g., Alexandre de Juniac. « Per ripartire bisogna rendere obbligatori i test, come i tamponi prima della partenza e arrivare alla diffusione del vaccino » . Anche Fnta ( sindacati naviganti non confederali) « ritiene fondamentali misure dedicate per consentire la ripresa del settore. I voli Covid free già operati da Alitalia e Neos dovrebbero andare oltre la fase pilota, andrebbero quindi regolati in via definitiva » .