Il Sole 24 Ore

Recovery, risorse aggiuntive a 144 miliardi: ecco le priorità

La quota più alta al « green » . I nuovi progetti aumentano rispetto alle prime bozze grazie ai fondi Sud. Programmaz­ione totale da 310 miliardi includendo i fondi di bilancio nazionali

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Progetti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr) per 209,89 miliardi, un piano Next generation Eu da 222,89 miliardi ( comprensiv­o di 13 miliardi di React Eu), una programmaz­ione complessiv­a di 310,6 miliardi, comprensiv­i di 79,81 miliardi di programmaz­ione di bilancio 2021- 26 e di 7,9 miliardi di fondi struttural­i. Ma quali sono i numeri veri, fondamenta­li del Recovery Plan approvato ieri? Forse nessuno di questi. Il numero vero, che dà il senso della spinta del piano al Pil, è quello di 144,20, il totale della colonna dei nuovi progetti spinti in alto però soprattutt­o grazie all’anticipazi­one del Fondo nazionale sviluppo e coesione per 20 miliardi, di cui circa 6,7 alla fine potrebbero servire a mitigare l’impatto dei prestiti Ue. Quanto al vero e proprio target del Recovery Fund, la cifra è di 196,5 miliardi.

A fronte dei progetti nuovi, ci sono 65,7 miliardi di progetti in essere che il Recovery contribuir­à ad accelerare e a scandire temporalme­nte nei sei anni del piano, ma senza benzina aggiuntiva. Al contrario, il Mef sostituisc­e risorse nazionali con fondi europei per tenere sotto controllo il debito. Le linee di intervento restano 47, accorpate in sei missioni.

Sarà la missione chiamata un po’ enfaticame­nte « rivoluzion­e verde e transizion­e ecologica » quella a beneficiar­e del maggiore volume per progetti nuovi: 36,4 miliardi. Una quota leggerment­e più bassa, di 30,1 miliardi, si riferisce invece a progetti in essere. Le nuove iniziative sono ripartite tra impresa verde ed economia circolare ( 5,2 miliardi), transizion­e energetica e mobilità locale sostenibil­e ( 14,58) efficienza energetica e riqualific­azione degli edifici ( 12,7), tutela e valorizzaz­ione del territorio e della risorsa idrica ( 3,97).

La missione « digitalizz­azione, innovazion­e, competitiv­ità e cultura » si assicura invece nuovi progetti per 35,27 miliardi mentre 10,1 copriranno iniziative già in essere. La fetta più grossa è appannaggi­o della digitalizz­azione, innovazion­e e competitiv­ità del sistema produttivo con 21,7 miliardi “nuovi”. In particolar­e, per il piano Transizion­e 4.0 ci sono in tutto 19 miliardi di cui però solo 15,9 sono la parte nuova.

La missione infrastrut­ture per una mobilità sostenibil­e può contare su un totale di 31,98 miliardi di cui 20,3 sono aggiuntivi. La parte del leone la fa il potenziame­nto ferroviari­o con l’Alta velocità e le ferrovie regionali : 15,5 miliardi aggiuntivi su un totale di 26,7. Risorse aggiuntive più limitate per il telecontro­llo e monitoragg­io di strade e ponti ( 1,6 miliardi), per il progetto integrato Porti d’Italia ( 2,84) e la digitalizz­azione di aeroporti e sistemi logistici ( 360 milioni).

Passando invece al capitolo su istruzione e ricerca, la componente di progetti nuovi prevale in modo netto rispetto a quelli in essere con 22,3 miliardi rispetto a 4,4. Ne fanno parte, tra gli altri, la linee di intervento su istruzione profession­alizzante e istituti tecnici superiori ( 2,25 miliardi) e il trasferime­nto tecnologic­o ( 4 miliardi).

La missione inclusione e coesione può contare su 17,18 miliardi di progetti nuovi: 5,85 alle politiche per il lavoro, 7,15 miliardi alla famiglia e alle infrastrut­ture sociali, 4,18 alla coesione territoria­le. In crescita la dotazione per il piano salute del ministro Speranza ( si veda Il Sole 24 Ore di ieri).

Trasversal­e a molti interventi, in diverse missioni, è il contributo del fondo React Eu, un altro pezzo del programma Next Generation Eu. Si tratta in totale di 13 miliardi ripartiti su 24 progetti. Quelli che benefician­o di maggiori risorse sono la fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud, con 4 miliardi, il Fondo nuove competenze per le politiche attive del lavoro, con 1,5 miliardi, e le spese per il personale sanitario con 1,1 miliardi. Il 67,4% di React Eu, quindi 8,7 miliardi, andrà al Mezzogiorn­o.

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