Idrogeno verde anche per alimentare nuove centrali a gas
Dai 2 miliardi stralciato il progetto Eni per gli impianti di Ravenna
Fuori l'idrogeno blu, dentro l’idrogeno verde prodotto da fonti di energia rinnovabile. Un gas pulito che, stando all’ultima bozza del Recovery Plan, dovrà essere utilizzato e sviluppato per sette obiettivi diversi. Tra questi, anche l’ alimentazione delle nuove centrali a gas che verranno realizzate, ad esempio, accanto alle centrali a carbone per consentirne la chiusura senza ridurre la capacità produttiva di energia elettrica in quelle aree. Tra le finalità alle quali andranno destinati i 2 miliardi stanziati complessivamente per l’idrogeno c’è quella di « progettare e realizzare bruciatori in grado di utilizzare idrogeno in sostituzione del gas naturale fino al 70%, corrispondente a una riduzione delle emissioni di CO2 del 40 per cento » . Un percorso che servirà a rendere meno inquinanti le turbine a gas e a mantenerle come « parte integrante del futuro mix energetico » .
Esce invece di scena ( almeno nella ultima bozza di ieri) il finanziamento per l’impianto per la cattura della C02 di Ravenna dell’Eni, che punta a produrre idrogeno blu catturando l’anidride carbonica generata nel processo di produzione. Inizialmente erano stati richiesti circa 3 miliardi. Il rischio che il progetto, che in realtà comunque sarà sostenuto dal piano industriale di Eni, potesse trovare qualche obiezione a Bruxelles non era remoto visto che la Commissione europea ha stabilito che la via maestra sarà quella dell’idrogeno verde ( i cui costi saranno competitivi nell’arco di 3.4 anni), mentre quello blu può essere usato in via complementare e temporanea. Tra gli altri settori di sviluppo dell’idrogeno c’è la creazione di 5/ 10 Hydrogen Valley nelle quali sperimentare la realizzazione di grandi impianti in aree industriali dismesse per alimentare in loco le industrie. E ancora: la creazione di un polo industriale italiano per la produzione di elettrolizzatori. E poi: l’alimentazione dell’industria “Hardto- abate”, come quella siderurgica, a partire dalla ex Ilva. L’utilizzo del gas pulito servirebbe non solo per l’acciaio ma anche per il riscaldamento in altri processi produttivi della siderurgia, della raffinazione del petrolio, della chimica, cemento, vetro e cartiere. È prevista la realizzazione di una rete di stazioni di rifornimento, 40 distributori adatti ai camion. E poi l’uso nel trasporto ferroviario per introdurre treni alimentati a idrogeno nella rete ferroviaria nazionale, laddove l’elettrificazione dei binari non è conveniente ( 40% della rete). E ancora: la ricerca e i progetti nell’ambito dei bandi europei Ipcei.
Dall’uso per alimentare i treni, ai distributori per camion, alle grandi Hydrogen Valley nelle ex aree industriali