Il Sole 24 Ore

Commerzban­k lanciò l’allarme su Wirecard

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Commerzban­k aveva messo in guardia la Bafin, l’autorità di vigilanza tedesca, sui rischi che Wirecard fosse coinvolta nel riciclaggi­o di denaro sporco già all’inizio del 2020. Lo aveva fatto sulla scorta di una crescente preoccupaz­ione sul destino della società poi realmente finita in disgrazia.

La rigorosa documentaz­ione che Commerzban­k ha fornito alla Bafin lo scorso gennaio si basava sull’esito di un’approfondi­ta indagine interna sui rapporti con Wirecard iniziati nei primi mesi del 2019. Questo secondo alcune indiscrezi­oni riportate ieri dal Financial Times. L’indagine, peraltro, sarebbe stata avviata dopo che il Financial Times stesso un anno fa aveva portato alla luce alcune irregolari­tà contabili nella filiale di Singapore.

Commerzban­k, banca che faceva parte del consorzio di istituti di credito che si appoggiava alla società di pagamenti online Wirecard, ha perso 175 milioni di euro quando lo scorso giugno la fintech è fallita sotto il peso di una delle più grandi frodi bancarie mai registrate in Europa. Wirecard, come è noto, ha lasciato un buco da 2 miliardi. L'ex ceo di Commerzban­k Martin Zirke e il ceo di Deutsche Bank Christian Sewing figurano nella lista dei testimoni chiave che dovranno fare luce sulla delicata vicenda della compagnia nata ancora nel 1999.

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Lo scandalo. Il buco generato dalla frode di Wirecard è di 2 miliardi

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