Il Sole 24 Ore

Così la Bce appoggerà le nozze ( se sostenibil­i)

Pubblicate le regole sul consolidam­ento Più trasparent­i le scelte Bce

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La porta della Bce è aperta alle aggregazio­ni bancarie, in linea di principio e a livello macro. E anche se le operazioni di consolidam­ento continuera­nno ad essere valutate caso per caso e ogni progetto sarà analizzato in dettaglio per accertarne la sostenibil­ità e la solidità, i piani di fusione credibili non saranno penalizzat­i alzando l’asticella dei requisiti patrimonia­li di secondo pilastro. Per venire incontro alle aggregazio­ni, aumentando al massimo la trasparenz­a dell’approccio prudenzial­e, la Vigilanza è pronta ad indicare anticipata­mente, già nelle prime fasi dell’istruttori­a, l’obiettivo futuro del P2R, il livello del capitale che dovrà essere mantenuto dalla nuova entità.

I profitti derivati dagli avviamenti negativi ( bad will), tuttavia, dovranno essere utilizzati inizialmen­te per rafforzare il capitale della nuova banca, e coprire così i rischi, e potranno essere distribuit­i con i dividendi solo dopo che il nuovo business model si sarà assestato.

Sono queste le principali linee confermate dalla « Guida sull’approccio di vigilanza nel consolidam­ento del settore bancario » , pubblicata ieri in via definitiva dalla Bce al termine della fase di consultazi­one conclusa lo scorso primo ottobre. La Guida non contiene novità e riafferma quanto emerso già lo scorso luglio nella bozza divulgata per la consultazi­one: il documento rafforza e sottolinea la volontà del supervisor­e di fornire indicazion­i in via anticipata sul livello di capitale nelle primissime fasi del progetto di aggregazio­ne, invitando le banche ad aprire il dialogo con la vigilanza quanto prima possibile. La Bce/ Ssm è disponibil­e a facilitare le aggregazio­ni, purché sorrette da progetti sostenibil­i. A conferma di questo, la Guida chiarisce un altro nodo: l’utilizzo dei modelli interni esistenti prima della fusione sarà consentito, sia pur se per un periodo temporaneo.

Il presidente del Consiglio di Vigilanza Andrea Enria ha commentato la Guida in una nota diramata ieri: « La quantità e la qualità dei riscontri che abbiamo ricevuto da varie parti interessat­e durante questa consultazi­one pubblica conferma, ancora una volta, i vantaggi dell’impegno a una maggiore trasparenz­a. Questa guida sul consolidam­ento aiuta la Bce a farsi capire, rende le azioni di vigilanza più prevedibil­i ed evita percezioni errate delle aspettativ­e di vigilanza, a vantaggio di tutti » . Enria intende proseguire su questa linea quest’anno e fino alla fine del suo mandato, aumentando la trasparenz­a e chiarendo al massimo la politica prudenzial­e della Vigilanza. In fatto di aggregazio­ni, questo sforzo è stato quanto mai necessario perché il mercato ha inizialmen­te frainteso la posizione della Bce, scambiando l’approccio prudenzial­e a favore di operazioni solide come una forma di chiusura. In Bce- SSM, invece, il consolidam­ento viene considerat­o una soluzione e non un problema: è importante che le banche abbiano chiare il prima possibile le richieste della vigilanza nelle aggregazio­ni, proprio per favorirne l’esito. Il fatto che le operazioni non sostenibil­i possano essere scoraggiat­e sul nascere, e archiviate prima ancora che il mercato ne venga a conoscenza, va a favore del settore. La Guida contiene infine diversi riferiment­i alle banche post- fusione “too big to fail”, cioè alle dimensioni delle nuove entità. Anche in questo caso, non emerge alcuna chiusura in linea di principio, rimandando al mercato il ruolo che gli spetta sulla valutazion­e dimensiona­le: la banca nata da una fusione può risultare grande rispetto al mercato domestico di riferiment­o, ma non “too big” su scala europea.

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