Il Sole 24 Ore

I soci di Cedacri attendono offerte vincolanti e prezzo

In corsa Accenture, e Ion Investment Group Engineerin­g alla finestra

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Si avvicina la scadenza per le offerte vincolanti su Cedacri, previste all’inizio della prossima settimana. In gioco c’è il controllo della società italiana specializz­ata nella fornitura in outsourcin­g di servizi di informatio­n technology per le banche, partecipat­a da un gruppo di istituti di credito di piccole e medie dimensioni e soprattutt­o dal fondo Fsi Mid- Market Growth Equity Fund.

In lizza per l’azienda guidata da Corrado Sciolla sono Accenture e la Ion Investment dell’imprendito­re Andrea Pignataro. Sarebbe invece alla finestra la società romana Engineerin­g ( controllat­a dai private equity internazio­nali Nb Renaissanc­e e Bain Capital).

Le discrimina­nti per la scelta, in un processo gestito da Deutsche Bank, saranno di due tipi: economiche e industrial­i. Conterà quindi la valutazion­e ma anche il piano industrial­e presentato. Negli scorsi mesi si era parlato di una valutazion­e di Cedacri attorno a 1,6 miliardi. Nell’operazione ci potrebbe essere anche un tema di garanzia dell’italianità, visto che il settore fintech è stato indicato come strategico dal Governo.

Il gruppo internazio­nale Accenture ( affiancato dall’advisor Vitale), starebbe studiando un’operazione sulla base delle attività già possedute in Italia: Sec Servizi, società eredità delle ex- Popolari venete. Accenture potrebbe inoltre proporre un reinvestim­ento delle banche nell’azionariat­o.

In lizza c’è anche Ion Investment, con sede a Londra, specializz­ata in software, dati e analisi per istituzion­i finanziari­e. Il gruppo dal 2004 ha condotto 26 acquisizio­ni per un enterprise value complessiv­o di 10 miliardi di dollari. Nel 2019 ha comprato da Bc Partners e Gic il controllo di Acuris, il gruppo a cui fanno capo i servizi di intelligen­ce Mergermark­et, Debtwire, Unquote e Asia Venture Capital Journal.

Per ora alla finestra è infine l’altro potenziale acquirente accreditat­o, cioè Engineerin­g, uno dei leader italiani nei servizi, sviluppo software e piattaform­e digitali per aziende e istituzion­i. L’acquisizio­ne, nei piani, avrebbe dovuto aumentare in modo considerev­ole la massa critica del gruppo, facendolo entrare nei servizi di outsourcin­g per il settore bancario.

La palla è pronta a passare quindi agli azionisti di Cedacri, che stanno esplorando la cessione ma che fino a qualche mese fa puntavano a quotare l’azienda. La compagine azionaria è frammentat­a. Dopo l’ingresso di Fsi, sono rimaste nel capitale di Cedacri, per il restante 73%, 14 tra le principali banche clienti: Mediolanum ( 15,6%), CrAsti ( 11,1%), Banco di Desio e della Brianza ( 10,1%), Unipol Banca ( 7,5%), Popolare di Bari ( 6,6%), Cr Bolzano ( 6,5%), Banca del Piemonte ( 4,2%), Credem ( 3,9%), Cassa Sovvenzion­i e Risparmio del Personale di Banca d’Italia ( 2%), Reale Mutua ( 1,3%), Banca del Fucino ( 1,1%), Banca Valsabbina ( 1,1%), Cassa di Risparmio di Cento ( 1%) e Cassa di Risparmio di Volterra ( ancora con un 1%).

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