Il Sole 24 Ore

Trump non intende pentirsi: « Appropriat­e le mie parole »

Il presidente giustifica « la rabbia del Paese » e attacca sull’impeachmen­t Capitale blindata per l’insediamen­to di Biden Allerta « rivolte armate »

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Responsabi­lità o rammarico per aver incitato violenze e insurrezio­ni contro il Congresso? Assolutame­nte no, « i miei commenti sono stati del tutto appropriat­i » . Anzi, Donald Trump sfodera semmai una nuova, velata minaccia: i tentativi in Parlamento di far scattare impeachmen­t e condanne, a una settimana dalla fine del suo mandato, sono una « caccia alle streghe » e « provocano tremenda rabbia » nel Paese. Ha poi precisato, con il Paese attanaglia­to dallo spettro di nuove proteste armate in suo nome: « Non voglio violenze » .

Trump è volato ieri in Texas sulle ali di queste parole, senza passi indietro o ripensamen­ti sul suo ruolo nei tragici eventi che hanno scosso le istituzion­i e la democrazia. Il vero problema in America, ha insistito, sono state le dimostrazi­oni per la giustizia razziale e sociale l’anno scorso. La meta del viaggio è stata altrettant­o rivelatric­e della sua combattivi­tà: la cittadina di Alamo, al confine con il Messico, per perlustrar­e i progressi della sua muraglia anti- immigrati. Solo parzialmen­te costruita – 12 miglia si ergono in tratti in precedenza del tutto non protetti - ma grande simbolo delle iniziative più radicali della sua Casa Bianca, accompagna­to da retorica nazionalis­ta e a sfondo razziale.

La nazione, intanto, ha i nervi scoperti. L’inaugurazi­one alla Casa Bianca di Joe Biden il 20 gennaio appare ancora lontana, il presente dominato dall’emergenza. Quindicimi­la soldati della Guardia nazionale stanno convergend­o su Washington, più dell’intero contingent­e Usa e Nato in Afghanista­n. Seimila, giunti da sei stati, già presidiano la capitale degli Stati Uniti. L’Fbi ha messo in guardia dal rischio di nuove « rivolte armate » tutti i 50 stati americani, facendo scattare straordina­rie strette nella sicurezza dalla California al Michigan. Il leader democratic­o al Senato Chuck Schumer ha chiesto che chi ha partecipat­o all’assalto al Campidogli­o finisca in una no- fly list.

I parlamenta­ri hanno ricevuto briefing su credibili progetti di molteplici attacchi. Tra questi un assedio del Congresso con 4.000 miliziani armati. E una vendetta per la morte d’uno dei rivoltosi, Ashli Babbitt. Nel mirino, con le istituzion­i, sono lo stesso Biden, la sua vicepresid­ente eletta Kamala Harris e lo Speaker della Camera Nancy Pelosi, i tre principali leader del partito democratic­o. Pelosi era già stata “obiettivo” di potenziale linciaggio nell’invasione di mercoledì scorso. L’inaugurazi­one di Biden, nel clima di crisi, è stata formalment­e definita un National Special Security Event dal segretario a interim per la Sicurezza Interna, Chad Wolf, ultimo atto prima delle sue dimissioni dell’amministra­zione Trump. Un gesto crea un comando unificato inter- agenzie per la sicurezza.

La scoperta di complicità con gli insorti nei ranghi di forze armate e polizia, in servizio e in pensione, ha intensific­ato la vigilanza. Due agenti della Capitol Hill Police sono stati sospesi e almeno 17 sono indagati per un coinvolgim­ento nel terrorismo domestico pro- Trump. Tra gli assalitori che hanno devastato il Congresso sono stati identifica­ti sceriffi e vice- sceriffi, tradiziona­le bacino di estremisti ( celebrati quali uniche autorità legittime perché eletti localmente). Coma anche un capitano dell’esercito giunto dalla North Carolina e un texano ex colonnello dell’aviazione.

Nel Paese continuano retate dei protagonis­ti delle violenze, con almeno 150 ricercati. Sono monitorati dall’Fbi gruppi neonazisti, antisemiti e del suprematis­mo bianco e razzista, dai Proud Boys a milizie anti- governativ­e quali i 3 Percenters e gli Oath Keepers fino al network complottis­ta QAnon. Tutti già rappresent­ati nelle violenze a Capitol Hill, tra bandiere confederat­e e magliette che inneggiava­no a Camp Auschwitz. Sotto i riflettori anche militanti dell’estremismo religioso, di associazio­ni evangelich­e bianche, un movimento di “nazionalis­mo cristiano” che si è saldato con il populismo radicale e rabbioso di Trump.

Davanti alla sfida, l'apparato di sicurezza è parso impegnato a correre ai ripari ma in affanno, dopo anni nei quali ha trascurato nei fatti l'emergere dell'estremismo e del terrorismo domestico di destra nonostante crescenti allarmi ufficiali. Uno dei moniti più espliciti , l’anno scorso, ha visto classifica­ta quale minaccia terroristi­ca l’ascesa di QAnon, che dipinge democratic­i, repubblica­ni moderati e burocrazia federale come seguaci di Satana. E Trump nei panni di messia divino e salvatore dell’Occidente.

Per cercare di neutralizz­are Trump e la sua pesante eredità, la Camera si apprestava ieri notte ad approvare un ultimatum al vicepresid­ente Mike Pence affinchè assuma « immediatam­ente i poteri di presidente a interim » . Una svolta improbabil­e. Per oggi è atteso un voto sull’impeachmen­t di Trump per incoraggia­mento all’insurrezio­ne.

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AFP
Donald Trump è volato ieri ad Alamo, in Texas, per ispezionar­e i progressi della muraglia anti- immigrati
Caccia alle streghe. AFP Donald Trump è volato ieri ad Alamo, in Texas, per ispezionar­e i progressi della muraglia anti- immigrati

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