Berlusconi ricoverato per aritmia cardiaca
Il Cavaliere da Monaco: «Sono in buone condizioni» Salvini chiama Mattarella
Silvio Berlusconi è stato ricoverato ieri mattina a Monaco per una aritmia cardiaca. «Ho ritenuto prudente non affrontare il trasporto in Italia» ha dichiarato il suo medico Alberto Zangrillo. «Desidero tranquillizzare tutti. Accertamenti poco più che di routine» ha detto il leader di Forza Italia.
Per ora il centrodestra resta compatto. L’unica scossa arrivata ieri è la notizia del ricovero di Silvio Berlusconi nel Principato di Monaco causa problemi cardiaci abbastanza gravi da non consentire - come ha spiegato il suo medico personale , il prof. Alberto Zangrillo, primario rianimazione al San Raffaele - il rientro in Italia. In serata il leader azzurro ha inviato una nota per tranquillizzare, assicurando di essere in «buone condizioni» dopo che già si era sentito telefonicamente con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il numero uno della Lega e la presidente di Fratelli d’Italia assieme al forzista Antonio Tajani avevano appena concluso il vertice al quale hanno partecipato anche gli alleati minori del centrodestra Giovanni Toti, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Una riunione che è servita soprattutto a mostrare la compattezza della coalizione e si è conclusa con una nota congiunta nella quale il centrodestra ribadisce l’urgenza che il premier Giuseppe Conte«venga in Parlamento a prendere atto di una crisi conclamata». Un appello rivolto anzitutto al Capo dello Stato. «Ho appena parlato con il Presidente Mattarella, gli ho chiesto non solo a nome del centrodestra unito, ma a nome di 60 milioni di italiani che non stanno capendo cosa succede di fare in fretta», ha confermato Salvini.
Una sollecitazione arrivata quasi contemporanemente alla notizia dell’informativa del premier alle Camere all’inizio della prossima settimana. Per il centrodestra la via maestra resta il ritorno al voto. «Si vota in tutta Europa, la democrazia non si può rimandare all'infinito», ha attaccato Meloni. Ma al di là delle dei vertici e delle note congiunte la voglia di ritornare davanti agli elettori non entiusiasma chi dal voto a solo da perdere: Forza Italia e i piccoli del centrodestra.
Berlusconi dal letto di ospedale fa sapere di essere preoccupato «per il rischio che la crisi politica che si è aperta aggravi la paralisi decisionale del Paese in un momento così difficile» e in ogni caso «qualunque sia la soluzione» va attuata il prima possibile «senza perdere neppure un giorno nei tatticismi della politica di palazzo». Il rischio defezioni per sostenere Conte e soprattutto evitare il ritorno alle urne al momento pare molto circoscritto. Il leader dell’Udc Cesa ieri prima di partecipare al vertice, ci ha tenuto a far sapere che «non c’è nessuna operazione “responsabili” in atto e che il partito auspica che si arrivi presto ad una soluzione positiva della crisi per il bene del Paese». Parole finalizzate a rassicurare anzitutto gli alleati. I dubbi sul possibile addio dei centristi resta nell’aria. Soprattutto al Senato. Fila serrate anche dentro Forza Italia. Certo se il rischio urne diventasse concreto è assai probabile che una parte dei forzisti sarebbe pronta a cambiare sponda visto che ⅔ dei parlamentari azzurri potrebbe non poter più entrare in Parlamento.