Moda uomo, terza stagione a Milano senza (vere) sfilate
Moda uomo. Quella che inizia era attesa come la fashion week del ritorno al reale: tutti i brand, invece, sono ancora costretti a optare per i video o gli show senza la presenza del pubblico
Ne i programmi iniziali, doveva essere la fashion week del rilancio,tangibile e al reale, ma eccoci di nuovo in un clima di ineluttabile virtualità. La sessione della moda che si apre oggi a Milano, preceduta dalle pillole di Pitti Uomo, è per forza di cose online. Per gli operatori del settore, che siano designer, buyero giornalisti, l’ affaticamento è innegabile: gli abiti sono oggetti veri da apprezzare su corpi vivi in scala reale; acquistarli o anche so lodarne una lettura estetica attraverso il filtro piatto di una immagine rimpicciolita è poca cosa.Diventano, ecco, fantasmi, e in effetti c’ è un rischio elevato dighostingge nera lizzato. Che il ritorno al reale sia condivisolo segnala, alate re, una decisione che ha fatto molto discutere: senza annunci, e nemmeno spiegazioni, da ungi orno all’altro Bottega Venetaforte ascesa a seguito dell’ arrivo di D ani el Le e alla direzione creativa -ha del tutto cancellato i propri account soci al, Inst agra m in primis, difatto azzerando il principale flusso di comunicazione con il pubblico.
Impossibile sapere se sia mossa astuta per far parlare o strategia strutturata e permanente. Gli integralisti del digit al parlano di suicidio: unbrandch eva off li ne, per il senso comune, scompare.
Davvero? Non è detto. Un po’ di esclusività, in questi tempi forzatamente e ipocritamente inclusivi, non guasta;desiderio, invita alla scoperta. Con buona pace di Ferragneze piazzis ti buonisti, poi, èdicerto altamentefine d el l’ influencing come uni cavia alla fascinazione dib rand, come solo viatico all’ ipnotizza mento del pubblico con conseguente corsa agli acquisti; così comel’ interruzione del los tre a ming continuo nel quale ca sedi moda, designer e comuni mortali sembrano essere intrappolati per sempre. Tornando alla fashion week, il bisogno di esperienze li ve è innegabile, ma vistolo status quo abbandonarsi all’ elegia del tempo che fu è poco utile, o controproducente. Impedimento, alla meglio, è anche opportunità. Tra i più stimolanti sperimentatori di nuovi show in una scatola e quello su muro con poste rin scala 1:1- J on at han Ander son, direttore creativo di Loewee JW Anderson, hadi chiara todi recente :« Sarebbe il caso di mollare gli ormeggi e reinventarsi: ci è toccata insorte una magnifica opportunità».
Magnifica, certo, quanto paurosa: per quanto basata sul cambiamento, la moda ha il terrore di infrangere i meccanismi consolidati. La stagione che si apre è la terza in modalità remoto, e una tendenza è chiara. L’azione si divide su due canali: il video narrativo, al limite proprio un fashion film, e la sfilata senza pubblico, più tecnica. Ci sono anche formatdis corsivi, adattamento est et izzato di tutti iwe binare i talk che ci hanno inondato sui soci al-alcuni utili, altri un gran parlarsi addosso - ma sono scelte estemporanee, come nel caso di Bru nello Cuci nel li, che lo scorso martedì, dalla sua Sol omeo, il borgo umbro che è il fulcro delBru nello-pensiero, ha trasmesso una lunga chiacchierata con Raffaello Napoleone e Agostino Po letto di Pitti, sullo sfondo della nuova collezione. Estemporanea, ma di forte ben settata su una audience giovane, anche la presentazione come videogame infinito con modelli-avatar annunciata da Sunnei. In tema di film, Ermenegildo Zegna fa sul serio: agli “ospiti” è stato recapitato un copione, con tanto di matita per le note, con le scene del racconto cinematografico che sostituisce la passerella. Il film, intitolatoThe( Re) set, verrà svelato questo pomeriggio e trasforma in narrazione la ridefinizione di categorie e stili di vita cui assistiamo ogni giorno in tempi di imposta domesticità. Anch eT od’ s opta per il film-d’ atmosfera, più che narrativo-protagonista del quale è il giovane e lanciatissimo Lorenzo Zurzo lo, mentre per Etro, comeperFendieK-Way, che inizialmente avevanoannunciatola sfilata in presenza, il video sarà un vero show senzapubblico.
I timorosi di una virtualizzazione permanente siano comunque fin da ora rassicurati: nella privazione forzata, l’ attualità e non sostituibilità della sfilata come strumento è stata definitivamente appurata. Bisogna solo attendere tempi migliori perché si ricominci,anche in piccolo, a presentare dal vivo, godendosi al momento le sapide alternative.