Wall Street al record, Piazza Affari in calo
Nuovi stimoli chiamano nuovi record in Borsa. Ma questo accade a Wall Street. In Italia invece, alle prese con la crisi di governo, Piazza Affari ha chiuso con un calo dello 0,47% e, soprattutto, lo spread è tornato a fare le bizze tornando sui livelli di novembre (si veda articolo in alto). Oltreoceano Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato nell’ultima seduta i massimi storici, così come l’indice statunitense delle società a media capitalizzazione, il Russell 2000. Gli ultimi dati arrivati dal mercato del lavoro (le nuove richieste di sussidio di disoccupazione nell’ultima settimana sono salite a 965mila da 787.000 mentre il consensus si aspettava una conferma del dato precedente) stanno definitivamente aprendo il campo a un nuovo pacchetto di stimoli del nuovo presidente degli Usa Joe Biden (ufficialmente si insedierà il 20 gennaio). Lo stanziamento dovrebbe attestarsi intorno ai 2mila miliardi di dollari, oltre le attese degli analisti. Di questi tempi la politica fiscale e quella monetaria vanno a braccetto. Ieri anche il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è intervenuto e ha rassicurato gli investitori preoccupati dal recente rialzo dei tassi dei Treasury (balzati dallo 0,9% di inizio anno fino a un massimo a 1,18% del 12 gennaio). «Il momento per un rialzo dei tassi di interesse non è a breve» sottolineando che potrebbero esserci delle pressioni al rialzo sui prezzi nel breve termine. Ma, osserva Powell, un aumento una tantum non significa una persistente inflazione. Le parole di Powell sulla prosecuzione della politica espansiva hanno in prima battuta fatto tornare gli acquisti sui T-bond, con conseguente calo a 1,08% dei rendimenti. Salvo poi risalire in area 1,12% in un contesto di volatilità: è il segnale che gli investitori, per quanto Powell lo abbia allontanato, temono comunque il giorno del tapering.
Il debito pubblico è salito in tutti i paesi, ma di più dove i livelli precrisi erano già i più elevati