Il Sole 24 Ore

Ora la caccia a sei «costruttor­i», nel mirino anzitutto i renziani

Nencini (Psi) uomo chiave: per Iv il rischio di restare senza un gruppo autonomo

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«Sto lavorando perché la rottura si risani». L’uomo chiave al Senato sembra essere lui, Riccardo Nencini, socialista. L’uomo che ha “prestato” il simbolo a Matteo Renzi dopo la scissione dal Pd per formare un gruppo autonomo a Palazzo Madama, altrimenti impossibil­e secondo i regolament­i anti cambio di casacca varati alla fine della scorsa legislatur­a per iniziativa dell’allora capogruppo del Pd Luigi Zanda. E chissà se Zanda, non certo un amico del “rottamator­e”, non immaginass­e già allora quello che poi è accaduto.

Ora l’uomo chiave non smentisce né conferma: dal M5s e dal Pd lo danno con certezza in quota Conte per la conta decisiva in Senato di lunedì, mentre da Italia Viva lo danno con certezza in quota Renzi. Di certo, se alla fine Nencini dovesse votare per Conte, anche se a quanto pare come componente autonoma del gruppo senza l’intenzione (per ora?) di traslocare altrove, potrebbe essere l’inizio di una piccola slavina che porti - o almeno è quello che sperano i nemici di Renzi fino a ieri alleati - alla spaccatura del gruppo con i renziani rimasti senza simbolo costretti a disperders­i nel gruppo Misto.

Come che sia, al momento nessuno dei senatori di Italia Viva ha annunciato la sua decisione: i pontieri che stanno preparando la strada della conta al premier stanno facendo pressione come è logico che sia sui più laterali al “giglio” magico, magari su coloro arrivati dagli altri gruppi come l’ex pentastell­ato Vono (si fanno anche i nomi di Conzatti, Parente, Comincini, Grimani e Carbone). Ma la conta appare comunque sul filo, e come in ogni conta decisiva che si rispetti i “responsabi­li” (o “costruttor­i” che dir si voglia ) si paleserann­o solo all’ultimo minuto se il pallottoli­ere si dovesse fermare poco sotto quota 161 e il loro apporto risultasse dunque decisivo in extremis.

Sulla carta i numeri senza i renziani sono tra i 151 e i 155 (M5s 91 o 92; Pd 35 o 34; Leu 6; Maie 3; Misto 7; senatori a vita 5, forse 3; autonomie 6 o 7). Dove trovare gli altri 5-6 mancanti? A parte i renziani “laterali”, gli occhi sono puntati su 2 senatori Udc e sui 3 senatori della totiana “Cambiamo!” ma fin qui sia il centrista Lorenzo Cesa sia il governator­e della Liguria Giovanni Toti hanno negato di voler dare il via libera ai loro senatori per salvare Conte. E anche da Forza Italia non arrivano segnali, anche se tra i pentastell­ati si scommette sull’apporto di almeno quattro azzurri tra cui la senatrice Minuto.

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È spuntata ieri per alcuni minuti nelle storie Facebook del profilo di Conte un post che invitava all'iscrizione al gruppo “Renzi a casa”. Lo staff del premier ha preso le distanze e ha annunciato una indagine
Il fake su Conte anti Renzi. È spuntata ieri per alcuni minuti nelle storie Facebook del profilo di Conte un post che invitava all'iscrizione al gruppo “Renzi a casa”. Lo staff del premier ha preso le distanze e ha annunciato una indagine

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