Rivoluzione in casa Renault: «Saremo un gruppo tech»
Il ceo De Meo annuncia il progetto Renaulution per recuperare competitività Entro il 2030 almeno il 20% dei redditi arriverà dai dati e dal trading dell’energia
Rivoluzione in casa Renault. Il ceo De Meo: «Da azienda auto che usa tecnologia diventeremo un’azienda tech che usa le auto»
Dai brand ai motori, dalle piattaforme alla capacità industriale, il gruppo Renault, parola del nuovo ceo Luca De Meo, ha le idee molto chiare su quello che vuole essere nei prossimi anni. La parola d’ordine cambia da più volumi a più margini e profitti, tagliando i costi non necessari (un piano da 3 miliardi entro il 2025, un risparmio in media di 600 euro per vettura entro il 2023). Sarà una vera e propria rivoluzione, ribattezzata Renaulution, pensata per rendere la Losanga (con Dacia, Lada, Alpine e naturalmente l’Alleanza con Nissan) nuovamente competitiva. «In questi anni - ha detto De Meo - siamo cresciuti (la filosofia centrata sui volumi apparteneva allo storico e controverso Carlos Ghosn) ma non abbiamo visto dei miglioramenti». La musica adesso cambia. Per cercare di archiviare l’anno pandemico, durante il quale le vendite sono calate del 21%.
Tre fasi
Il piano strategico si articola in tre fasi: la “Resurrection”, che continuerà fino al 2023, si concentrerà sulla ripresa dei margini e sulla generazione di liquidità; la fase “Renovation”, proseguirà fino al 2025, vedrà il rinnovamento e l'arricchimento delle gamme, contribuendo alla redditività delle marche. La fase “Revolution”, dal 2025, farà evolvere il modello economico del gruppo verso la tecnologia, l'energia e la mobilità sostenibile.
Il piano rappresenta, ha aggiunto De Meo, 53 anni, una «profonda trasformazione del nostro business model. Passeremo dall'essere un'azienda automotive che fa uso della tecnologia ad un'azienda tecnologica che fa uso delle auto, per cui entro il 2030 almeno il 20% dei redditi proverrà dai servizi relativi ai dati e dal trading dell'energia».
Gli obiettivi finanziari
I nuovi obiettivi finanziari sono chiari: entro il 2023, il gruppo francese punta a raggiungere un margine operativo di oltre il 3%, circa 3 miliardi di euro di free cash flow 2 operativo nel ramo auto in cumulato (2021-23), e di ridurre gli investimenti e le spese nelle attività di R&S a circa l'8% del fatturato. Entro il 2025, il goal è un margine operativo di gruppo almeno del 5% (raddoppiando rispetto al 2019), circa 6 miliardi di euro di free cash flow operativo del ramo auto in cumulato (2021-25), e un Roce (auto operating profit) in aumento di almeno 15 punti rispetto al 2019. Il tutto dovrebbe garantire una redditività sostenibile nel rispetto dell'impegno assunto per l'obiettivo zero emissioni in Europa entro il 2050. Renault, con Bmw (Vw no, per esempio), è riuscita a rispettare i nuovi limiti europei sulle emissioni nel 2020 e conta di poterlo fare anche nel 2021.
24 nuovi modelli
La nuova impostazione, nelle intenzioni del produttore transapino, consentirà di creare un portafoglio di prodotti riequilibrato e più redditizio con ben 24 lanci di prodotti entro il 2025 – di cui la metà nei segmenti C/ D – e almeno 10 veicoli elettrici. La nuova organizzazione incentrata sul valore e sull'offensiva a livello di prodotti consentirà di migliorare i prezzi e il mix prodotto.
Capacità industriale: -1milione
Il piano passa anche per anche un ridimensionamento della capacità industriale da 4 milioni di unità nel 2019 a 3,1 nel 2025. Questo verrà attuato ha ribadito il ceo - «secondo lo stile Renault, con grande attenzione alla occupazione». Altri aspetti fondamentali saranno la riduzione delle piattaforme (da 6 a 3) e dei motori (da 8 a 4 famiglie) e la creazione di una Software Republic nella nuova Renault digital factory su 100mila metri quadri, animata da 1000 fra ingegneri e data scientist, mentre continuerà la collaborazione con Google su app (MyLink) e mappe.