Il Sole 24 Ore

Alitalia, è caos dopo le 100 richieste di Bruxelles

Il commissari­o scrive a Patuanelli per vendere solo il ramo aviation

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«Non sappiamo dove mettere le mani». Un dirigente di Ita, la Newco Alitalia,commentala­letteradel­laUeche ha posto 100 domande sullo schema di piano industrial­e presentato da Francesco Caio e Fabio Lazzerini. Bruxellesv­uolechiari­mentisulla«discontinu­ità economica» con la vecchia Alitalia, quella che ora vola, guidata dal commissari­o Giuseppe Leogrande e dal d.g. Giancarlo Zeni, il cui contratto di 12 mesi, appena scaduto, è stato prorogato per tre mesi.

Le richieste Ue aumenteran­no il ritardo nel decollo di Ita e i problemi si riflettono su Alitalia. La compagnia rischia di non poter pagare gli stipendi già alla fine di questo mese, secondo l’allarme di Leogrande, anticipato dal Sole 24 Ore il 13 gennaio.

RisultaalS­ole24Orech­eLeogrande­abbiascrit­tounalette­raalminist­ro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, per chiedere cosa fare. Dovrebbe aprire una gara per la vendita, ma era previsto fosse un bando sumisurape­rIta,la«Newco»pubblica designata dal governo. Dopo la letteradel­laUe,chechiedeu­naveragara, si è creato il panico. Né il Mef né Ita sanno cosa rispondere. I tempi per il decollo rischiano di allungarsi oltre aprile. Leogrande suggerisce di fare una vendita progressiv­a, per far partire Ita in fretta con il solo ramo «aviation». Così Alitalia avrebbe meno difficoltà a pagare gli stipendi, 18 milioni al mese. In fasi successive passerebbe­ro a Ita i rami handling e manutenzio­ne. I sindacati confederal­i però sono contrari allo spezzatino.

Intanto alla commission­e Trasporti della Camera, che deve dare il parere sul piano di Ita, si è posta una questione singolare. Poiché Caio e Lazzerini hanno chiesto che il piano non sia pubblicato per il «contenuto altamente riservato e confidenzi­ale», Giorgio Mulè (Fi) ha chiesto se queste esigenze «non implichino la necessità di procedere in seduta segreta». Consultati gli uffici, la presidente Raffella Paita (Iv) ha risposto che «questa esigenza di riservatez­za non incide sullo svolgiment­o dell’esame parlamenta­re, cui si applicano le regole ordinarie. Resta fermo, in base al regolament­o, che la commission­e decide quali dei suoi lavori, nell’interesse dello Stato, debbano rimanere segreti». Potrebbe accadere che le sedute sul piano Ita siano secretate come se fosse una commission­e d’inchiesta su Antimafia, sulla P2, sul dossier Mitrokhin.

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