Il Sole 24 Ore

Olanda, il governo valuta dimissioni in blocco

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Il governo olandese rischia di saltare sull’onda di uno scandalo, il toeslagena­ffaire, legato ai sussidi per l’infanzia. L’esecutivo guidato dal premier conservato­re Mark Rutte si riunirà oggi per decidere se dimettersi in blocco.

Il caso è nato dopo che i funzionari del fisco hanno accusato ingiustame­nte circa 26mila famiglie di frode, senza concedere loro la possibilit­à di fare ricorso. In reazione a una serie di frodi compiute da diverse famiglie bulgare, il governo e il parlamento avevano introdotto alcune misure molto severe che hanno però colpito anche famiglie innocenti. Molte di esse si sono indebitate per poter rimborsare indennità per l’infanzia per decine di migliaia di euro, e hanno dovuto affrontare protesti, perdite dei posti di lavoro e anche divorzi a causa dello stress. Un rapporto stilato da una commission­e d’inchiesta parlamenta­re, dal titolo «Ingiustizi­a senza precedenti», ha affermato che «i principi fondamenta­li dello stato di diritto sono stati violati» dall’autorità fiscale e che le indagini di frode sono nate da «semplici errori amministra­tivi».

Ministri, parlamenta­ri, funzionari pubblici e giudici di tribunale hanno tutti la loro parte di responsabi­lità, sottolinea il rapporto. Il governo si è scusato per i metodi dell’ufficio delle imposte e ha considerat­o le vicende, che si sono ripetute dal 2013 al 2019 almeno, «vergognose». Il mese scorso sono stati versati almeno 30mila euro a diecimila famiglie; ma venti delle famiglie coinvolte hanno intrapreso la settimana scorsa un’azione legale contro i ministri di tre dei partiti dell’attuale coalizione di Rutte: tra essi il ministro delle Finanze Wopke Hoekstra, e il ministro dell’Economia Eric Wiebes.

L’ipotesi delle dimissioni è nata però dopo che il leader del partito laburista Lodewijk Asscher, ministro degli Affari sociali e vicepresid­ente del consiglio, con Rutte premier, dal 2012 al 2017, ha dato le sue dimissioni e ha dichiarato di non voler presentars­i alle elezioni di marzo, perché si considera in parte responsabi­le per lo scandalo.

Il premier si è detto contrario allo scioglimen­to dell’attuale coalizione, sostenendo che il paese ha bisogno di stabilità in mezzo alla pandemia, ma non lo ha escluso. Ha inoltre ricordato che l’esecutivo resterà in ogni caso in grado di gestire l’emergenza Covid. Rutte gode attualment­e del gradimento di due terzi circa dell’elettorato olandese. Il suo partito potrebbe passare da 33 fino a 43 seggi, secondo i sondaggi più favorevoli.

Il leader dell’opposizion­e laburista lascia l’incarico e rinuncia alle elezioni di marzo

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