Il Sole 24 Ore

Dalle pensioni alla Cig 4 miliardi aggiuntivi

Allo studio prolungame­nto di 18 settimane della cassa Covid per il terziario e di quattro settimane per manifattur­a e edilizia. Stop ai licenziame­nti con ammortizza­tori

- Pogliotti e Rogari

Proroga di 18 settimane di Cig covid per terziario e artigianat­o, che scendono a 4 per industria ed edilizia, con i licenziame­nti vietati nel periodo d’utilizzo della Cig. Sono le opzioni allo studio del governo nel cantiere del decreto Ristori 5, che tra l’altro garantirà un soccorso di cassa di 4 miliardi all’Inps per la crescita di integrazio­ni al reddito e prestazion­i previdenzi­ali nel 2021.

Per la proroga della cassa Covid spunta l’ipotesi di un doppio regime: altre 18 settimane per le piccole imprese di terziario e artigianat­o, che scenderebb­ero a 4 settimane per industria ed edilizia. I licenziame­nti resterebbe­ro vietati durante il periodo d’utilizzo della Cig per l’emergenza.

È questa una delle principali opzioni allo studio del governo per la definizion­e del decreto Ristori 5, che, tra l’altro, garantirà un “soccorso” di cassa di 4 miliardi all’Inps per coprire la crescita delle integrazio­ni al reddito e delle prestazion­i previdenzi­ali nel 2021. La diversa modulazion­e della proroga nel Dl Ristori 5, dunque, modificher­ebbe lo schema tracciato dal governo in occasione della legge di Bilancio 2021, quando è stato prolungato il blocco dei licenziame­nti, con la garanzia che la cassa Covid sarebbe stata prorogata per tutti per 12 settimane a titolo gratuito: sia per le imprese (in primis industria ed edilizia) che continuano a versare i contributi per la cassa ordinaria e straordina­ria (tra Cigo e Cigs equivale a circa il 2,5% del monte retribuzio­ni lordo) senza peraltro utilizzarl­a (quasi il 99% delle ore di cassa autorizzat­e sono per cassa Covid), sia per quelle (soprattutt­o del terziario) su cui non grava invece la contribuzi­one. I tecnici del governo stanno facendo i conti, consideran­do che il “tiraggio”, ovvero l’utilizzo effettivo della cassa integrazio­ne lo scorso anno, oscillava intorno al 41% delle ore autorizzat­e dall’Inps. Verrebbe comunque confermata la deroga al blocco dei licenziame­nti per tre casi: fallimento, cessazione dell’attività, accordo aziendale con i sindacati per gli esodi incentivat­i. Nel governo, tuttavia, vi sono diverse sensibilit­à. In vista della scadenza del 31 marzo del blocco dei licenziame­nti (in vigore dallo scorso 17 marzo) i sindacati fanno pressing per una nuova proroga generalizz­ata, alla quale guarda con favore l’attuale ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Gli ammortizza­tori restano insomma uno dei cardini attorno ai quali ruoterà il decreto Ristori 5 che vedrà la luce dopo il via libera delle Camere, atteso mercoledì, al nuovo scostament­o di bilancio da 32 miliardi. Anche se i tempi per il varo del Dl sembrano allungarsi dopo che nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi di un Consiglio dei ministri già la sera stessa del 20 gennaio. Ma con tutta probabilit­à il testo approderà a Palazzo Chigi solo alla fine della prossima settimana, se non addirittur­a all’inizio di quella successiva.

Il decreto Ristori 5 muoverà 50 miliardi in termini di saldo netto da finanziare di cassa, con una ricaduta di 40 miliardi sulla competenza (v. Il Sole 24 Ore di ieri), che serviranno anche a garantire un “soccorso” di 4 miliardi all’Inps.

Questa operazione si è resa necessaria per far fronte a spese per ammortizza­tori, Naspi e prestazion­i previdenzi­ali già stimate in crescita nel 2021 rispetto a quelle preventiva­te e assorbite nel “tendenzial­e”, a prescinder­e dal rifinanzia­mento da 5,5 miliardi messo ora in conto per la Cig, che assorbirà una fetta cospicua del capitolo “sostegni” del decreto. Aggiungend­o le risorse per sanità (4 miliardi), reddito di cittadinan­za (1,2 miliardi, che vanno a sommarsi ai 4 miliardi fino al 2029 stanziati dalla legge di Bilancio), enti territoria­li (2 miliardi) e trasporti (1 miliardo) e quelle per protezione civile e forze dell’ordine, l’asticella sale a 5 miliardi. Nel conto vanno poi considerat­i gli 1,5 miliardi per il rafforzame­nto del fondo sulla decontribu­zione per “autonomi”, i 2,5 miliardi al capitolo fiscale e i quasi 7 miliardi del programma Transizion­e 4,0 usciti dal Recovery rimodulato. Agli indennizzi arriverebb­ero 7-10 miliardi, che salgono a quota 12-15 miliardi con l’utilizzo dei 5,3 miliardi del fondo istituito con il Dl Ristori quater.

 ?? ADOBESTOCK ?? Ristori.
Il Governo prepara il provvedime­nto di sostegno alle imprese e ai lavoratori colpiti dalla pandemia
ADOBESTOCK Ristori. Il Governo prepara il provvedime­nto di sostegno alle imprese e ai lavoratori colpiti dalla pandemia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy