Il Sole 24 Ore

Alberghi e agenzie a caccia di aiuti per gli investimen­ti

- Marta Casadei

Undici miliardi euro di aiuti stanziati nel 2020 per arginare gli effetti del Covid su turismo e cultura. Circa 700 milioni di euro messi a budget nella legge di Bilancio 2021 e una bozza di Recovery plan che, partita con soli 3,1 miliardi di euro dedicati ai due settori, è arrivata a 8 miliardi. Sono queste le cifre più importanti spese o programmat­e dal Governo Conte-bis per sostenere il comparto turistico, che vale circa il 13% del Pil italiano, con il solo settore alberghier­o che nel 2020 ha registrato perdite per circa 18 miliardi, secondo quanto riportato da Confindust­ria Alberghi, a fronte di un calo dei turisti stranieri del 70% circa e un picco negativo del -76,3% per le presenze complessiv­e nelle grandi città a luglio, agosto e settembre 2020 (fonte Istat). Manca il “conto” invernale che ancora deve essere presentato. E che ci si aspetta sarà salato.

Gli aiuti in manovra

Per tamponare la situazione - dopo le misure varate durante l’anno, tra cui il bonus vacanze, con 2,4 miliardi di euro stanziati e voucher emessi per poco più di 800 milioni - nella legge di Bilancio compaiono circa 700 milioni di euro di aiuti al settore: 205 milioni circa è il valore dello stop alla prima rata Imu (cui si aggiungono 425 milioni a copertura dello stop nel 2020); 200 milioni sono stati inseriti per finanziare il credito d’imposta per la riqualific­azione delle strutture. Con la manovra sono stati stanziati anche due milioni (uno all’anno) per la formazione turistica esperienzi­ale; 5 milioni per le città portuali e 20 milioni all’anno per due anni per le Pmi creative, nelle quali sono incluse anche le strutture ricettive. Non abbastanza, secondo Federalber­ghi, che sottolinea come il settore sia stato penalizzat­o sul fronte ristori: «Gli indennizzi sono ancora tarati sul fatturato di aprile - fa notare il direttore generale Alessandro Nucara - che per il turismo è un mese di transizion­e: gli hotel nelle località marittime riaprono, mentre quelli di montagna chiudono dopo la stagione invernale. E nel decreto Natale non siamo menzionati. Speriamo continua Nucara - in un decreto Ristori 5 più perequativ­o, che tenga conto di spese che gli operatori del turismo devono sostenere pur avendo chiuso per mesi, come il canone Rai o la Tari, e impieghi a supporto del turismo i fondi avanzati dal bonus vacanze».

Due misure nella manovra 2021 tutelano le agenzie di viaggio: l’estensione del credito d’imposta affitti e 100 milioni a fondo perduto. Che secondo la presidente di Fiavet Ivana Jelinic dovrebbero però essere gestiti meglio rispetto ai ristori stanziati ad agosto:«La prima erogazione - sottolinea - è avvenuta il 23 dicembre e moltissime aziende a oggi non hanno ricevuto il bonifico per problemi tecnici, mentre altre sono state escluse. Affidare i fondi a un unico bando ha generato una grande confusione e ribellione nel comparto».

Gli otto miliardi del Recovery plan

C’è poi il grande tema del Recovery plan: gli aiuti nella bozza firmata dal Cdm sono saliti a otto miliardi: di questi, 1,1 miliardi andranno a potenziare il piano strategico dei grandi attrattori turistico-culturali; un miliardo andrà al Piano nazionale borghi e un miliardo e mezzo al migliorame­nto delle infrastrut­ture di ricettivit­à e dei servizi turistici, mentre 500 milioni sono destinati al turismo lento. Le associazio­ni lamentano per ora - la scarsità di misure che sostengano il settore in modo specifico: «Nella bozza si parla di «Turismo e Cultura 4.0» - chiosa Nucara di Federalber­ghi - ma l’investimen­to negli operatori culturali, sebbene sia importante, non è sempre un aiuto al turismo. Sul lungo termine - aggiunge - sarebbe opportuno assistere le imprese che hanno volontà di investire per migliorare la qualità del prodotto o del servizio».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy