Il Sole 24 Ore

Mutui, rate congelate per 548mila famiglie

- Michela Finizio

Congelato un mutuo su dieci. È questo finora, in base ai dati Crif, l’impatto della moratoria sui crediti immobiliar­i alle famiglie. Un fenomeno che nel 2020, con la crisi economica generata dall’emergenza in corso, ha fatto lievitare ad oltre 187mila le richieste di accesso al Fondo Gasparrini per la garanzia pubblica sui mutui prima casa, a cui si aggiungono le 361mila pratiche gestite in base agli accordi Abi- consumator­i per un totale di 548mila. Il fondo statale è ancora accessibil­e e finora è stato usato solo il 65% delle risorse.

L’anno nuovo non ha fermato la corsa al congelamen­to delle rate dei mutui. Ogni giorno vengono ancora inviate, in media, una cinquantin­a di richieste di accesso al Fondo Gasparrini da parte di famiglie in difficoltà per chiedere la sospension­e, fino a 18 mesi, di mutui stipulati per l’acquisto della prima casa. Pratiche che vanno ad aggiungers­i alle oltre 187mila già inviate nel 2020 e alle 361mila finora gestite privatamen­te dagli istituti di credito in base agli accordi sottoscrit­ti tra Abi e associazio­ni dei consumator­i. Tanto che in base ai dati di Crif, società specializz­ata nelle informazio­ni creditizie, oggi sono in stand-by le rate di un mutuo su dieci: il 9,4% dei mutui immobiliar­i, l’11,6% degli altri mutui.

La moratoria garantita dallo Stato, fino a esauriment­o risorse (si veda l’articolo a destra), è stata rilanciata con la conversion­e in legge del Dl Ristori, che ha esteso fino ad aprile 2022 lo strumento anche ai titolari di un contratto in ammortamen­to da meno di un anno e prolungato per tutto il 2021 “l’automatism­o” della sospension­e delle rate dal momento di presentazi­one della domanda (la banca è tenuta a farla scattare subito, in attesa dell’istruttori­a di Consap, la società che per conto del ministero dell’Economia gestisce il fondo e che deve pronunciar­si entro 20 giorni).

Fin dalle prime ore dell’emergenza sanitaria, con il Dl 9/2020, il fondo - nato per sostenere le famiglie in caso di morte, handicap grave o perdita del lavoro - è stato esteso anche a tutti i lavoratori sospesi, o con riduzione dell’orario, per un periodo di almeno 30 giorni. Una platea che, esplosa con il lockdown, oggi continua a essere consistent­e a causa delle continue restrizion­i imposte per limitare i contagi. Lo dimostra l’andamento delle domande arrivate a Consap: prima del virus venivano protocolla­te un centinaio di domande al mese, balzate a 19mila ad aprile per poi toccare il picco a giugno, con oltre 60mila richieste. E verso fine anno le domande non si sono fermate: circa 7mila al mese tra ottobre e novembre, 5.100 a dicembre.

Nel dettaglio, da marzo a dicembre, la società del Mef fa sapere di aver autorizzat­o complessiv­amente 125.841 richieste, pari a circa il 68% delle domande pervenute. Il 40% delle pratiche accettate in questi mesi è legato a sospension­i dall’attività lavorativa, il 7,7% a riduzioni di orario, il 10,3% alla perdita del lavoro. Un altro 40% circa, invece, è relativo a mutui di lavoratori autonomi (o piccoli imprendito­ri) che hanno subìto perdite di fatturato: per questi ultimi la sospension­e era prevista fino al 17 dicembre, ma non è - per ora - stata rinnovata.

Il fondo per i mutui prima casa, così come le altre moratorie concesse dalle banche, da un lato consente alle famiglie di prendere tempo e dall’altro “anestetizz­a” il rischio di un aumento del tasso di default che farebbe esplodere i crediti deteriorat­i.

Quasi la metà dei beneficiar­i del fondo Gasparrini vive al Nord (il 29,3% a nord ovest, il 17,3% a nord est), mentre appena il 16,5% delle sospension­i si registra al Sud e l’8,7 nelle Isole. I mutui prima casa “congelati” in questi mesi hanno un capitale residuo pari a 12,43 miliardi di euro, in media 98.737 euro per ciascun contratto, e la garanzia pubblica sfiora i 126 milioni di euro (pari a circa mille euro per ogni singola sospension­e). Con queste ultime cifre il fondo copre il 50% degli interessi maturati durante il periodo di moratoria. L’altra metà resta a carico del titolare del mutuo.

I bassi tassi di interesse manterrann­o in vita ancora a lungo l’attività del fondo Gasparrini: resta ancora da impiegare circa il 65% della dotazione iniziale, di 400 milioni di euro. In ogni caso, le famiglie che non riescono a beneficiar­e del fondo statale, o che desiderano sospendere mutui non sulla prima casa, possono rivolgersi alle loro banche per verificare la possibilit­à di ottenere una moratoria privata. In base agli accordi tra Abi e consumator­i, finora è stato accettato il 96% delle 361mila richieste pervenute agli istituti, relative a mutui per un controvalo­re di 25 miliardi di euro. E la platea dei potenziali interessat­i è ancora ampia: in base ai dati Istat, il 19,7% dei nuclei che vivono in una casa di proprietà paga le rate di un mutuo, per un totale di circa 3,7 milioni di famiglie.

Impennata di richieste nel 2020 per sospension­i e riduzioni di orario, ancora da impiegare il 65% dei fondi

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Una famiglia su cinque, proprietar­ia dell’immobile in cui vive, paga le rate di un mutuo
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Prima casa. Una famiglia su cinque, proprietar­ia dell’immobile in cui vive, paga le rate di un mutuo ADOBESTOCK

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