Il Sole 24 Ore

Salute, il 62% degli italiani non vuole lotte tra istituzion­i

- Antonio Noto Direttore Noto Sondaggi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le Regioni non vengono considerat­e istituzion­i vicine ai cittadini ed ai loro bisogni reali, ovunque tranne che nel Nord-Est, in particolar­e in Veneto e in Emilia Romagna. E sono pochissimi gli italiani convinti che debbano essere loro a dettare le regole per combattere il Covid. Oltretutto, oltre la metà ritiene che le decisioni dei governator­i vengano prese più per mero interesse di ricerca del consenso politico che per la reale salvaguard­ia della popolazion­e residente. Ma non basta.

Nonostante ci siano differenze talvolta anche marcate in funzione della provenienz­a geografica e delle preferenze politiche dei rispondent­i, dall’indagine di Noto Sondaggi effettuata la scorsa settimana su un campione rappresent­ativo della popolazion­e italiana adulta emerge in modo netto la contrariet­à al fatto che le Regioni possano decidere autonomame­nte se chiudere o meno le scuole per affrontare l'emergenza.

I cittadini assistono da mesi a rimpalli di responsabi­lità tra Governo e Regioni con polemiche anche spesso aspre e a volte risolte da Palazzo Chigi con ricorsi d’urgenza al Tar contro le decisioni prese a livello locale. Ma ben pochi di loro conoscono le leggi che regolano la convivenza tra Stato centrale e autonomie. Solo il 14% degli italiani, infatti, sa che il Titolo V della Costituzio­ne attribuisc­e competenza esclusiva allo Stato sulle decisioni per i livelli essenziali di assistenza, mentre la tutela della salute è competenza concorrent­e. E quando non c’è accordo a decidere sono i giudici costituzio­nali o quelli amministra­tivi.

Negli ultimi mesi però la gestione dell'emergenza, prevista da appositi decreti prorogati più volte, è diventata di fatto, attraverso i Dpcm, un’esclusiva dello Stato. Ma entriamo nel dettaglio delle risposte.

Il peso dell’identità politica

Il 48% dei cittadini ritiene che le Regioni non siano istituzion­i vicine ai cittadini e ai loro bisogni reali, con picchi al Centro, al Sud e tra gli elettori di Fratelli D’Italia. Al contrario, frutto probabilme­nte di lunghe battaglie sul federalism­o e della valutazion­e lusinghier­a sugli ultimi governator­i, il giudizio più che positivo sulle Regioni (70%) arriva solo dai residenti nel Nord Est della penisola, in particolar­e in Veneto ed Emilia Romagna. In relazione all’appartenen­za politica, in chi considera le Regioni vicine ai cittadini, prevale l’elettorato di Forza Italia con il 63%, seguito da quello Pd con il 49%, Lega con il 47% e M5Stelle con il 42 per cento. Invece per i votanti Fratelli d’Italia la percentual­e scende al 25 per cento.

La maggioranz­a degli italiani (62%) non è d’accordo che su determinat­e materie, come la sanità, anche se con poteri diversi, possano intervenir­e sia lo Stato che le Regioni. Nello specifico il 50% è convinto che durante l’attuale emergenza le regole sanitarie le debbano dettare Stato e Regioni di comune accordo e, quindi, non in contrappos­izione tra loro come spesso sta avvenendo. Un ulteriore 34% ritiene che debba essere solo lo Stato a scegliere come intervenir­e, mentre appena il 10% attribuire­bbe l’intera responsabi­lità unicamente alle Regioni. Il 54% degli italiani (72% tra gli elettori del M5S) pensa che le decisioni dei Governator­i siano state prese per esigenze di consenso politico. Il 30% le ritiene, invece, iniziative per correggere ritardi o risposte inadeguate del Governo: di nuovo, nel Nord-Est si arriva al 40 per cento.

Due questioni cruciali

Per quanto riguarda le responsabi­lità degli attuali problemi della sanità italiana, il 40% le attribuisc­e all’eccezional­ità dell’epidemia, il 33% allo Stato e il 21% alle Regioni. L’orientamen­to politico di chi risponde fa la differenza. Per gli elettori che si rispecchia­no nell’attuale maggioranz­a la colpa è soprattutt­o delle circostanz­e eccezional­i, mentre per gli elettori dei partiti d’opposizion­e le responsabi­lità sono prevalente­mente del Governo.

Infine, le riaperture delle scuole: secondo il 52% non è giusto che a decidere siano le Regioni da sole.

Evidenteme­nte quando i temi sono la salute e la scuola gli italiani sono sempre più convinti che occorra un’unica cabina di regia e uno spirito di collaboraz­ione tra i vari livelli di governo che non si è visto in questi mesi.

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